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GUIDALI: UN GRANDE PREVOSTO
CHE SEGNÒ LA STORIA DELLA NOSTRA CITTADINA

 

Il prossimo 27 agosto ricorre il cinquantesimo di morte di monsignor Claudio Guidali, che fu prevosto di Cernusco sul Naviglio dal 1930 al 1962. Alla sua morte, avvenuta il 27 agosto 1962, l’amministrazione comunale, guidata dal professor Carlo Trabattoni, a testimonianza di un riconosciuto ed unanime consenso, affisse questo manifesto: “La saggezza nell’insegnamento, la serietà e l’intensità dell’operare e la lealtà dell’agire hanno caratterizzato e dato splendore alla sua attività di degno Sacerdote di Cristo. La sua azione apostolica ha contribuito grandemente, nei giorni sereni e in quelli bui, ad educare l’animo del Popolo di Cernusco a nobili virtù morali, religiose e civili.”

Guidali, nato il 3 settembre 1880 a Binago (VA), divenne sacerdote nel Duomo di Milano il 6 giugno del 1903, inviato come novello prete a Villanova, frazione di Bernareggio, ne divenne parroco dal 1912. Nominato Prevosto di Cernusco, ne guidò la parrocchia dal 30 novembre 1930 fino al 27 agosto del 1962, giorno della sua morte.

Fu un grande prevosto che segnò la storia della nostra cittadina: 32 anni di apostolato in parrocchia e quasi 60 anni di vita sacerdotale non si possono sintetizzare in poche righe.

“Venuto a Cernusco in situazione delicata, anzi difficile, seppe acquietare gli spiriti, riportare nel paese la concordia e il buon volere, attirandosi universale rispetto e simpatia, fiducia e benevolenza, stima ed amore. Se non avessimo di ciò altre prove, la tua vicinanza a Lui – discreta, ma trepida, filiale – nella sua malattia, o buon popolo di Cernusco, il tuo sincero e grande cordoglio alla sua morte, la tua partecipazione imponente ai suoi funerali lo attestano e confermano”. Queste sono state le parole pronunciate all’omelia della messa funebre, giovedì 30 agosto 1962, da don Ercole Ronchi, coadiutore di mons. Claudio Guidali per ben 18 anni.

 

“Amare ed operare”


1935: Guidali con il cardinal Schuster e il professor Lazzati

Durante il suo ingresso, annunciando il proprio programma da nuovo parroco - “Amare ed operare”- il Guidali definì “Cernusco un dono veramente prezioso!” e nel 1955 pubblicando su Voce Amica il testo integrale di quella predica si interrogò pubblicamente e chiese ai lettori quali fossero le loro sensazioni, appunto dopo 25 anni di guida pastorale in mezzo a loro.

Un articolo interessante, non solo per lo spigliato ed inventato dialogo-contradditorio tra parroco e lettori, ma anche per l’inaspettato stile di mettersi in discussione personalmente cercando di verificare, dopo anni, la realizzazione di un impegno e di un programma. Anche in questo si può cogliere l’eccezionalità di un sacerdote appassionato delle vicende della propria parrocchia e dei fedeli che gli erano stati affidati!

Riportiamo alcuni significativi passaggi che ridimensionano la figura un poco burbera che ci è stata tramandata, anzi ne esce una carica emotiva che ridà familiarità a questo anziano parroco.

Fui presuntuoso nell’asserire: “Cernusco è una delle migliori parrocchie della diocesi, un campo estesissimo di lavoro. Ed io potrò conservarlo così com’è? Sono fiducioso di riuscirvi: mentre vorrò provarmi a migliorarlo!”

Mi accorsi subito della mia imperizia e debolezza. Ed ogni giorno trovavo delle deficienze. Oggi poca preghiera; oggi troppo interesse delle cose esteriori e poco delle interne, mie ed altrui; oggi meno preparazione alla predicazione, porteranno via poco o nulla. Oggi tanta gente e tanta fretta per accontentarla, e così non accontento nessuno. Oggi poco zelo e tanta divagazione. Oggi poco riflessivo, imprudente, impulsivo, impaziente. Oggi parlai troppo, sono stato duro, avrei dovuto tollerare; sono stato fiacco, non avrei dovuto lasciar correre; ho giudicato temerariamente, avrei dovuto sincerarmi …

E così via per 25 anni; ogni giorno c’era la mancanza e deficienza!

E come ogni giorno io mi giudicavo e criticavo, altrettanto facevate Voi non in faccia mia, ma dentro di voi o fra di voi. E fu buona cosa, perchè se mi aveste negligentato se l’opera mia o la mia condotta non vi avessero interessati, sarebbe stato un fallimento da tutte e due le parti.

 

Operosità e concretezza


1953: Giubileo sacerdotale del prevosto Guidali

Molti lo ricordano come “uomo d’azione”, zelante col prossimo, specie col suo gregge, ma fu anche un grande predicatore della Parola di Dio: ha sempre dato grande importanza alla dottrina domenicale, “il suo dire era piano e piacevole, discorsivo, persuasivo, mai offensivo sempre rispettoso. Non stancava, anche quando dilungava, e gustava sempre sentirlo. <<La religione noi sacerdoti dobbiamo insegnarla e persuaderla, non imporla>>, disse nel discorso d’entrata e ripeteva ai suoi coadiutori.”

Credeva fortemente nella funzione della parrocchia, a Villanova ne diede ampia prova e seppe risollevare le sorti di quella cernuschese, portando a compimento il grande cantiere della chiesa prepositurale, che aveva subito non pochi problemi e rallentamenti. Sotto la sua guida vennero edificate non solo mura, colonne e pilastri, ma anche educati e formati uomini e donne, famiglie cristiane, giovani desiderosi di collaborare nell’oratorio e nella associazioni religiose.

 

Il completamento della Prepositurale

Appena giunto a Cernusco “Don Claudio Guidali, da subito, fu alla testa della grande impresa, che ormai bisognava portare a termine. Ne fece suo primo programma di apostolato e di lavoro, e avuta conoscenza dei precedenti e dei particolari, con coraggio e fidanza (fiducia) nella Divina Provvidenza, che non manca mai a sostenere le opere buone, portò a compimento l’opera colossale e preparò anche la Casa Parrocchiale. E tanto è il merito, perché egli seppe tenersi collaboratori buoni chi già si era prodigato prima; seppe richiamare tutti al doveroso impegno preso verso la chiesa nuova; e, nonostante le minacce gravi della crisi generale, trovò nella popolazione generosità insperate!”

Proprio nel 2012 celebreremo gli 80 anni di consacrazione dell grande chiesa dedicata alla Madonna Assunta.

 

L’impegno militante


Inizio anni '50: il prevosto Guidali con i ragazzi dell'Oratorio

L’Azione Cattolica è stata per Guidali una insostituibile alleata nella pastorale quotidiana della parrocchia. Quante testimonianze, (anche se verrebbe la tentazione di scrivere “battaglie”!) quante ore spese in preghiera ed in incontri associativi.

Il rag. Luigi Tricella, suo valido collaboratore e per anni presidente della locale associazione scrisse: “Capiva l’Azione Cattolica, la voleva dinamica, attiva in ogni manifestazione, penetrante, formata. E per formarla così ha voluto essere presente alle adunanze dei vari gruppi onde toccare con mano esperta il livello spirituale e tecnico e, con parola suadente e pratica,dettare idee per nuovi sviluppi.”

 

La concreta intuizione della SACER

Nell’ottobre del 1941 si utilizzò Villa Celada per il catechismo domenicale dei ragazzi più grandicelli divenendo poi progressivamente punto di riferimento educativo a Cernusco e nella Martesana. Sul numero di ottobre di Voce Amica del 1951 , in un articolo a firma “Il Prevosto” (don Claudio Guidali), si legge: “Il Palazzo ex Celada è conosciuto ormai sotto il nome di S.A.C.E.R. che significa Sede Associazioni Cattoliche Educazione Religiosa. Lì dunque hanno Sede oltre l’Oratorio = Educazione Religiosa, anche tutte le Associazioni Cattoliche, e presto sarà assegnata a ciascuna la propria aula …”

La Parrocchia Santa Maria Assunta aveva già acquistato nel giugno del 1939 i terreni davanti alla chiesa, utilizzando in affitto Villa Celada, che venne successivamente acquisita nel 1956.

Artefice di questa lungimirante “operazione pastorale” fu proprio monsignor Guidali!

 

Dalla Liberazione alla ricostruzione

Presente il 26 aprile del 1945 alla resa del comando tedesco in piazza Matteotti, seppe essere uomo del dialogo e garante dei principi di libertà e democrazia indispensabili per quegli anni per uscire

degnamente dal buio periodo fascista e dall’oppressione tedesca. Su questa linea ispirò e indirizzò i giovani dell’Azione Cattolica, cresciuti nell’oratorio all’ombra della parrocchia, verso l’impegno politico al servizio della ricostruzione del paese. L’adesione al programma e ai valori rappresentati dalla Democrazia Cristiana che portarono alla elezione del Dott. Mario Pirola a sindaco del dopoguerra, fanno parte della storia locale del nostro territorio: la plaga della Martesana seppe in quegli anni di ricostruzione ridare fiducia e speranza con l’impegno operoso di tanti cattolici.

Anche l’attenzione alla vita sociale delle famiglie del paese lo spinse ad attuare le colonie marine e montane nel dopoguerra, il Patronato Acli come una presenza cristiana nel mondo del lavoro, la sistemazione di alcune famiglie di contadini nella cascine, e con grande lungimiranza spinse alla fondazione della Cooperativa Edificatrice Constantes per dare una decorosa e sobria dimora alle giovani famiglie che ne divennero proprietarie a prezzi accessibili e calmierati. Già nel 1948, anno di fondazione, la casa diventava ambiente ideale per fare crescere ed educare le nuove generazioni all’interno della comunità e nel contesto del paese.

 

Un prevosto tanto amato dai cernuschesi

Alla sua morte dal palazzo comunale, il 27 agosto 1962, veniva affisso questo manifesto a firma del sindaco, prof. Carlo Trabattoni, a testimonianza di un riconosciuto ed unanime consenso
“La saggezza nell’insegnamento, la serietà e l’intensità dell’operare e la lealtà dell’agire hanno caratterizzato e dato splendore alla sua attività di degno Sacerdote di Cristo.
La sua azione apostolica ha contribuito grandemente, nei giorni sereni e in quelli bui, ad educare l’animo del Popolo di Cernusco a nobili virtù morali, religiose e civili.”

Ed è così che va ricordato!

 

                                                                                                           a cura di Maurilio Frigerio

 

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