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In visita a Villa Alari e alle grotte del Giardino Uboldo

 

Tanta gente a vedere Villa Alari e le grotte del Giardino Uboldo. Un’iniziativa soprattutto di rilevanza culturale grazie al Fondo per l’Ambiente Italiano. I due siti visitabili in città hanno calamitato un incredibile numero di visitatori; in Lombardia, Cernusco è stata seconda, dopo la sede milanese della Banca d’Italia, con 6000 ingressi.

 

Non c’era bisogno di appellarsi alle statistiche per accorgersi che la nostra cittadina possiede tesori artistici e paesaggistici di tutto rispetto. L’iniziativa del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), in programma il 24e 25 marzo scorsi, ha comunque evidenziato che i due siti visitabili a Cernusco hanno calamitato un incredibile numero di visitatori; infatti in Lombardia siamo stati secondi, dopo la sede milanese della Banca d’Italia, con 6000 ingressi.

E’ sempre suggestivo ritornare in Villa Alari, e chi ci è entrato per la prima volta ne è rimasto affascinato. La storia di questi ultimi anni ha dato la consapevolezza, al di la delle diverse posizioni e formule di utilizzo sponsorizzate dai politici locali, che un intervento su questo nobile palazzo ha costi elevati ma anche valenze artistiche culturali che Cernusco merita. Dall’utilizzo di contenitore-ospedale, in un periodo dove non c’era ancora la cultura del recupero, a nuove forme di valorizzazione per tutta la città e il territorio, il passaggio è delicatissimo. C’era grande attesa ed è stata premiata: molti sono stati i visitatori venuti anche da Milano e dai paesi vicini, l’affaccio della villa lungo l’alzaia del Naviglio ha stimolato non poche curiosità.

Un doveroso ringraziamento agli organizzatori di questo evento che hanno saputo coinvolgere diverse realtà del volontariato locale ed il mondo della scuola allargando così l’attenzione anche ai giovani e favorendo interessanti sinergie anche per il futuro. Dettagliate le spiegazioni delle giovani guide, bella la contestualizzazione musicale del gruppo di flautisti e singolare l’idea di riproporre costumi d’epoca per entrare nello spirito di come era vissuta e frequentata Villa Alari.

Grotte dell’Uboldo - Si rievocano diverse suggestioni entrando nelle grotte del Tempio della Notte fatte costruire dal Conte Ambrogio Uboldo, vero uomo poliedrico di inizio Ottocento sia per gli interessi personali che per la grande donazione che ha fatto nascere il locale ospedale. Tra i visitatori c’era chi ricordava di averci giocato da ragazzo, scavalcando qualche recinzione, e chi immaginava ancora i presepi che negli anni ’60 venivano costruiti e collocati nel periodo natalizio, passando dall’ingresso (ora murato) in via Uboldo. Nel contesto del caratteristico giardino all’inglese, che completava adeguatamente la Villa Uboldo, questa realizzazione è un esempio di rara capacità creativa e costruttiva dell’uomo. Originalissima dunque è l’idea costruire questo spazio con pezzi di arenaria fluviale, roccia e mattoni, creando cunicoli e ambienti quasi naturali con suggestivo contrasto tra il buio/mistero e la luce/certezza che diventa un chiaro punto di riferimento. Di grande effetto l’illuminazione appositamente installata con il dissolvente ed elegante variare di alcuni colori che hanno dato maggior volume ad ogni angolo delle grotte.

In Europa si contano pochissimi simili casi ed è forse per questa peculiarità che le grotte hanno attirato anche dall’estero alcuni visitatori … diventati “turisti FAI”.

Per l’interesse suscitato sono dunque auspicabili altre aperture al pubblico!

Maurilio Frigerio

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Immagini (c) Voce Amica.

 



 

 

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