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CHE ARIA RESPIRIAMO A CERNUSCO? VALORI QUASI TUTTI SOTTO LE SOGLIE DI RISCHIO

 

Lettura dei dati ARPA. Comparazione con la rilevazione del 2005. Le misure anti-smog. Aree verdi e mega market sportivo a Brugherio. Non abbassiamo la "guardia": un cambiamento del nostro stile di vita e del modo che abbiamo di rapportarci con l'ambiente è sempre più irrinunciabile ed impellente. Per il bene di tutti.


Finalmente, dopo una lunga attesa, il Comune di Cernusco ha ricevuto, il 9 maggio scorso, i dati relativi alla qualità dell'aria rilevati dall'ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente) e questo ci permette di completare, almeno per il momento, il quadro generale relativo ai temi ambientali che da un paio di mesi questo sito e Voce Amica stanno tenendo sotto la lente d'ingrandimento.

Questa rilevazione segue quelle precedentemente effettuate nel 2005 e nel 2008 e va a verificare la presenza, nell'aria della nostra città, di alcuni degli inquinanti atmosferici: biossido di zolfo (prodotto dalle caldaie), monossido di carbonio (prodotto principalmente dai veicoli a benzina), ossidi di azoto (emessi da impianti di riscaldamento, motori e combustioni industriali), ozono e particolato atmosferico (meglio conosciuto come PM10 o "polveri sottili"). La rilevazione ha mantenuto le stesse linee guida delle precedenti ma vi sono delle differenze sostanziali che rendono non immediata una comparazione dei risultati tra di loro. In effetti vi è sicuramente più "affinità" tra la situazione del 2005 e quella attuale, rispetto al dato del 2008, perché in quest'ultimo caso il periodo fu tipicamente diverso (29 aprile-29 maggio); in quei giorni infatti, gli impianti di riscaldamento erano ormai fermi e la situazione meteo fu particolarmente favorevole. Il Sindaco, dovendo dipendere dal "calendario" dell'ARPA, promise allora di ripetere la rilevazione in un periodo più consono e comunque diede il "via" ad una serie di iniziative e progetti, miranti ad impostare una diversa politica urbanistica e ambientale, di cui iniziamo a vedere i frutti concreti in questi ultimi mesi. Ma torniamo ai dati di quest'anno.


 

IL PUNTO DI RACCOLTA DEI DATI - È stato spostato dal parcheggio di via Marcelline, alla rotatoria tra via Leonardo da Vinci e via don Mazzolari, un sito sicuramente significativo (indicato dal Comune), in quanto ad alta intensità di traffico (soprattutto nelle ore di punta) nonché posto in un'area fortemente urbanizzata, dove sono quindi rilevanti anche le emissioni derivanti dagli impianti di riscaldamento. Le rilevazioni sono state effettuate tra il 30 novembre 2010  e il 5 gennaio 2011, un periodo altamente "critico", con un meteo molto variabile che ha alternato giornate serene (16 giorni) con precipitazioni, alcune di carattere nevoso.  Nella tabella riassuntiva presentata dall'amministrazione comunale si estrapolano i dati salienti di questa complessa operazione di raccolta, dove si può leggere il "valore medio registrato" nel periodo (quindi vi saranno, anche all'interno di una stessa giornata, valori più alti o più bassi di concentrazione degli inquinanti) e il "valore limite" di riferimento, che indica la soglia oltre la quale la presenza di queste sostanze diventa nociva per la salute umana.


 

I VALORI RILEVATI - Passiamo quindi ai numeri. Biossido di zolfo da 5.7 a 9.6 microgrammi per metro cubo (questa l'unità di misura di riferimento) a fronte di un limite di 125 su 24 ore; biossido di azoto 58 (limite massimo 200 su 1 ora); monossido di carbonio  1.3 (limite massimo 10 su 8 ore); ozono 5 (limite massimo 120 su 8 ore); PM10 54 (limite massimo 50 da non superare per più di 35 giorni all'anno). Risulta subito evidente  che tutti i valori delle sostanze inquinanti sono abbondantemente al di sotto della soglia di pericolosità per la nostra salute, eccezion fatta per il PM10 che per 13 volte (su 37 giorni di rilevazione) ha superato il valore limite. Un altro dato significativo evidenziato dalla ricerca, che conferma quanto già tutti sospettavamo, è che il picco delle concentrazioni  di monossido di carbonio (emesso dalle auto) viene registrato nei giorni feriali nelle canoniche ore di punta (dalle 8 alle 9 e fra le 19 e le 21) mentre nei giorni festivi il picco si manifesta verso le 15 per poi decrescere nelle ore serali.

 

CONFRONTO CON I DATI DEL 2005 - Come dicevamo questi dati non possono essere immediatamente paragonabili a quelli della "campagna 2008" ma si può fare qualche confronto con la rilevazione del 2005. Il biossido di zolfo si attestò allora su valori tra 7 e 13 microgrammi per metro cubo, il biossido di azoto 84, il monossido di carbonio 1.9, l'ozono 6 (non abbiamo trovato riferimenti numerici al PM10). Potremmo quindi leggere questi dati come un  sostanziale miglioramento della qualità dell'aria ma, rispetto ad allora, è più corretto parlare di un sostanziale mantenimento della situazione poiché, come già detto, quel periodo del 2005 fu davvero critico in quanto i mesi di novembre e dicembre furono contrassegnati da condizioni climatiche poco favorevoli alla dispersione degli inquinanti (freddo e assenza di pioggia e vento).
Ciò che invece collima in tutte e tre le analisi dell'aria, effettuate dall' ARPA, e che a noi interessa in modo particolare, è il risultato finale, che certifica una situazione non critica, con valori ampiamente sotto le soglie di rischio (con il solo PM10 che resta l'osservato speciale) e sicuramente migliore rispetto ad altre città dell'hinterland milanese.


 

I DATI DI ALTRE CITTADINE DEL MILANESE - La recente ricerca riporta infatti che a Cormano il biossido di azoto ha superato il valore massimo di 200 microgrammi per 6 giorni (da noi viaggia a una media di 58) mentre il PM10 ha superato la soglia per 18 volte a Monza e 19 a Pioltello (da noi 13 volte).
L'assessore alla Gestione del territorio, Giordano Marchetti, ha dichiarato che "pur non essendo Cernusco un paradiso, sicuramente è un'isola più felice di altre; le rilevazioni medie sono incoraggianti e le concentrazioni meno insistenti di quanto registrato nelle città che ci circondano". Va inoltre anche tenuto conto che Cernusco si trova situata in una delle zone più densamente edificate e abitate d'Europa, che non si può leggere questi dati senza prendere atto di quanto e come la città si è ingrandita in questi ultimi sei anni (per tenere come riferimento la prima rilevazione del 2005), dell'avvenuto superamento della quota 30.000 residenti e di quanto conseguentemente è aumentato il numero degli impianti di riscaldamento e il parco auto cernuschese (uno dato recente parlava di circa 18.000 veicoli).

 

DIFESA DEL TERRITORIO E STILI DI VITA - Ci pare quindi corretta la linea intrapresa in questi ultimi anni dall'amministrazione comunale, una scelta di difesa del territorio e l'adozione di nuovi stili di vita, soprattutto nel nostro "spostarci" nella città. Lo sviluppo della rete ciclabile e delle infrastrutture annesse (come il BCPark e l'appena avviato servizio di bike-sharing), la riorganizzazione della viabilità cittadina, le nuove norme del regolamento edilizio che impongono la costruzione di nuovi edifici esclusivamente in classe energetica A e B, il piano di risparmio energetico (per il pubblico e il privato) e l'abbattimento delle emissioni di gas serra in città (previsto -20% entro il 2020) sono "tasselli" di un unico "mosaico". Cernusco, inoltre, sembra disporre di impianti di riscaldamento in discrete condizioni di efficienza energetica e di un parco auto circolante costituito in gran parte da vetture di recente omologazione, come testimoniano le basse emissioni di biossido di azoto e di monossido di carbonio. Un'ulteriore iniziativa è l'adesione al Protocollo della Regione che prevede lo stanziamento di incentivi a fronte dell'impegno del Comune, nel caso preveda un Piano di incremento dei controlli  sugli scarichi inquinanti, in particolare su quelli derivanti dai mezzi di trasporto a motore. Tale Protocollo, riconoscendo le difficoltà organizzative e finanziarie che le amministrazioni comunali devono affrontare per sostenere le campagne anti-smog, interviene offrendo loro risorse economiche per potenziare dette iniziative. In tal senso, il Pirellone andrà a riconoscere per ogni controllo effettuato sulle auto circolanti, un gettone che dovrebbe variare dai 4 agli 8 euro. L’attività di controllo sarà affidata alla Polizia Locale.
Possiamo quindi identificare in queste scelte, i punti salienti di una corretta e lungimirante politica ambientale a cui si deve aggiungere la necessaria salvaguardia delle aree verdi di cui Cernusco è particolarmente ricca. E' questo un punto irrinunciabile per chiunque voglia amministrare questa città pensando alla "buona salute" dei suoi abitanti: quella corona di prati, alberi, fossi e canali che, nel tempo, caparbiamente ci difendono dalla conurbazione con la vicina metropoli milanese. Fino ad oggi le aree lungo il Naviglio, l'area agricola, la zona delle cave e del Fontanone sono state difese, più o meno strenuamente, affinché questa fascia di salvaguardia ambientale non venisse meno. Due milioni di metri quadrati sembrano tanti (e in un certo senso lo sono) ma sono la necessaria dotazione di verde che permette all'aria che respiriamo di restare di buona qualità e questo, nessuno ci potrà mai convincere del contrario, significa migliore salute e qualità della vita.

 

PARCO DELLA FORMA, A BRUGHERIO - La tentazione di abbattere questa "dote verde" è purtroppo sempre in agguato, come testimonia la decisione assunta dal consiglio comunale di Brugherio nel luglio 2010, che prevedeva l'insediamento di una struttura direzionale e commerciale (progetto Decathlon) su di un'area ad oggi inserita nel Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) costituito da Cernusco, Brugherio, Carugate, Cologno Monzese e Vimodrone.
Il progetto originario si tradurrebbe nella realizzazione del più grosso supermercato sportivo d'Italia, con tanto di mega market dello sport e "Parco della Forma" e significherebbe la perdita di una fetta consistente della  suddetta area destinata a verde sovracomunale, nonché l'aggravarsi della già critica situazione del traffico, in una delle zone a maggior "densità commerciale d'Europa". Ci risulta però che negli ultimi giorni vi sia stata un'inversione di rotta. In effetti detto progetto è stato inviato alla Regione Lombardia per l'approvazione dell' Accordo di Programma. La risposta della Regione, datata 4 Maggio 2011, pare proprio bloccare, almeno per ora, tale progetto poiché si legge nel documento "... si è rilevato che l'intervento ricade nel PLIS ... (il quale) riveste un'importanza strategica nella tutela delle rimanenti porzioni di paesaggio agricolo ... come ambito di interesse naturalistico/ambientale ... (e che) in un parco locale di interesse sovracomunale non possono essere incluse aree commerciali, industriali ed artigianali ... In conclusione si comunica che allo stato attuale non ci sono i presupposti per l'adesione regionale al PII così come proposto". Resta da capire se "allo stato attuale non ci sono i presupposti" possa significare che, cambiando lo scenario, anche la decisione della Regione possa mutare a favore della realizzazione del progetto "rivisto e corretto".

 

NON ABBASSARE LA GUARDIA” - È giusto ritenere confortanti i dati dell' ARPA relativi alla qualità dell'aria cernuschese ma è altrettanto importante, come ha dichiarato ancora l'assessore Marchetti, "non abbassare la guardia: cittadini e amministrazione comunale devono mantenere sempre alta l'attenzione sul problema dell'inquinamento atmosferico, adottando strategie, normative, ma anche comportamenti virtuosi atti a limitarlo". Questa considerazione ci riporta, una volta ancora, a considerare come un cambiamento del nostro stile di vita e del modo che abbiamo di rapportarci con l'ambiente, risulti sempre più irrinunciabile ed impellente. Per il bene di tutti.

Guido Brovelli

 

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