CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > di Mese in Mese > Aprile 2011

AZIONI PER UNA CITTA' SOSTENIBILE
 

Ormai da troppi anni, la stagione invernale ci costringe a porre la nostra preoccupata attenzione alla situazione ambientale in cui viviamo, a causa del peggiorare della qualità dell'aria che respiriamo, al continuo rincaro della "bolletta energetica" e alla pericolosa "dipendenza da altri" nell'approvvigionamento di combustibili ed energia. Di questi argomenti ne abbiamo parlato con l'assessore Emanuele Vendramini.

 

Sul tema, per la parte che riguarda le possibili azioni da promuovere al fine di guidare una crescita ed uno sviluppo sostenibile, almeno per quanto riguarda la nostra realtà cittadina, abbiamo interpellato l'assessore Emanuele Vendramini, che tra le sue deleghe ha anche quelle relative alle energie rinnovabili e alla mobilità sostenibile.
L'approccio a queste tematiche è subito risultato di ampio respiro e con l'evidente intenzione di proporre un "modello culturale" differente da quello vigente, che si poggia esclusivamente su una logica strettamente consumistica. Il pensiero di base prende spunto da un famoso discorso del 1968 del Presidente americano Robert Kennedy: "Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta".
"E' altresì vero" dichiara Vendramini "che quando si vanno a pensare e predisporre progetti così di ampio respiro, che si realizzano in tempi lunghi, gli stessi superano, per loro natura, il nostro mandato elettorale ma è necessario prendere atto oggi della situazione ambientale in cui viviamo, iniziare oggi a creare una sensibilità nuova, promuovere in questi tempi azioni efficaci e condivise. Non possiamo continuare a crescere a scapito dell'ambiente che ci circonda. Non dobbiamo credere che aumentare i consumi sia il modo principale per misurare lo sviluppo della nostra società. Le risorse a nostra disposizione non sono infinite. Questo va detto ai cittadini. Ma non basta. Va anche proposto e condiviso un progetto alternativo, sostenibile che ci guidi ad una gestione più responsabile di aria, acqua, suolo e risorse energetiche".

IL CONVEGNO DELLO SCORSO 5 MARZO - Con questo spirito è nata l'iniziativa del 5 marzo, presso Centro Cardinal Colombo, dove si è tenuto un Convegno organizzato dall'Amministrazione Comunale con il contributo di Infoenergia e Politecnico di Milano, per illustrare le strategie e gli obiettivi per un futuro di sostenibilità ambientale.
Tale iniziativa infatti si è sviluppata  su due filoni diversi ma complementari: quello culturale (ideale) e quello operativo e strutturale (le azioni concrete). Inoltre, se pure le scelte concrete hanno impatti nell'ambito locale, la "logica" si muove su una dimensione sovracomunale che varca i nostri confini cittadini. E' quindi, prima di ogni cosa una "scelta di fondo, culturale e valoriale".
Tale convegno, che ha preso spunto da queste considerazioni, ha le sue radici anche in un evento di dimensione europea. Infatti, consci che il consumo di energia è in costante aumento nelle città e ad oggi, a livello europeo, tale consumo è responsabile di oltre il 50% delle emissioni di gas serra causate, direttamente o indirettamente, dall'uso dell'energia da parte dell'uomo, l'Unione Europea si è posta, quale obiettivo da raggiungere entro l'anno 2020, la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 20%, pianificando interventi che puntino ad una maggiore efficienza energetica e a un più forte utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. A questo proposito, il 29 Gennaio 2008, nell'ambito della seconda edizione della Settimana europea dell'energia sostenibile (EUSEW 2008), la Commissione Europea ha lanciato il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), un'iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Questa nuova iniziativa, su base volontaria, impegna le città europee a predisporre un Piano di Azione con l'obiettivo di ridurre di oltre il 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, che migliorino l'efficienza energetica e attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e l'uso razionale dell'energia. Per fare questo, i Comuni che sottoscrivono il Patto dei Sindaci, si impegnano a inviare il proprio Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) entro l'anno successivo alla data di adesione formale. Tale Piano rappresenta un documento chiave volto a dimostrare in che modo l'Amministrazione Comunale intende raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica entro il 2020, includendo iniziative che vanno a toccare i seguenti settori: ambiente urbanizzato, infrastrutture urbane, pianificazione urbana e territoriale, fonti di energia rinnovabile, politiche per il trasporto pubblico e privato, coinvolgimento dei cittadini e comportamenti "intelligenti" in fatto di utilizzo dell'energia da parte dei consumatori. Poiché l'impegno del Patto interessa l'intera area geografica della città, il Piano d'azione deve includere azioni concernenti sia il settore pubblico sia quello privato.
Ad oggi, sui circa 8100 comuni italiani, hanno aderito in 672 (8%); di questi 216 si trovano in Lombardia (33% delle adesioni). I comuni limitrofi che hanno detto sì sono Brugherio, Bussero, Carugate, Pioltello, Vimodrone mentre non hanno ancora risposto Cologno, Cassina (e Milano !).



In questo quadro si colloca il suddetto convegno: dati, progetti, obiettivi per tradurre concretamente gli impegni assunti.

I DATI DISPONIBILI - L'assessore ci illustra quindi come si è sviluppata la raccolta dei primi dati, quelli necessari per creare uno scenario di partenza, per poi misurare e quantificare la azioni atte a raggiungere la riduzioni di emissioni del 20%. Per fare questo si è preso come anno di partenza il 2005, "ricostruendo la bolletta energetica e le relative emissioni" del periodo 2005-2010, grazie ai dati forniti da ISPRA e ENEA. Primo dato interessante risulta quello della composizione delle emissioni nel 2005: 44% da edifici residenziali, 35.93% terziario e commerciale,1.93% edifici comunali, 0.81% trasporto pubblico, 1.34% illuminazione pubblica, 0.03% parco auto comunale, 15.97% trasporto commerciale e privato.

E' subito evidente quale siano le voci maggiormente incidenti. In questi ultimi 5 anni, le iniziative messe in atto hanno portato alle seguenti riduzioni: -4.8% per la parte "edifici" (-9.3% quelli comunali e -9.1% quelli residenziali) e -7.1% per la voce trasporti. Pertanto la riduzione totale dal 2005 al 2010 è stata del -5.2% (equivalente alla piantumazione di 9 alberi per abitante) ovvero -217 kg di anidride carbonica per abitante.  Va infine segnalato che la produzione locale di energia elettrica da "solare fotovoltaico" è passata da zero a 929 megawatt/anno.

Torniamo però alle emissioni: l'obiettivo che l'amministrazione si è data è, al minimo, quella di ridurle del 20%, come da standard europei, cioè -832 kg di CO2 per ogni cernuschese, entro il 2020. Se il trend fosse quello degli ultimi anni, senza nulla aggiungere, si potrebbe arrivare al 16% ma Vendramini sostiene che, mettendo in pratiche una serie di azioni sia culturali che tecniche, l'obiettivo del 20% entro il 2020 è raggiungibile e, anzi, si suppone di poter puntare anche oltre (le stime più ottimistiche si aggirano intorno al 25%).
Vendramini prosegue poi presentando un Piano, articolato in cinque capitoli, che racchiude e riassume tutto quanto anzi detto.

COMUNICAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE  - Sono un punto fondamentale. Vanno qui comprese le iniziative di sensibilizzazione e formazione dei cittadini, soprattutto quelli più giovani (Comunicagame nelle scuole elementari su tematiche energetico-ambientali, opuscoli informativi e maggiori controlli per un miglioramento della qualità della raccolta differenziata), il rilancio dello Sportello Infoenergia, la promozione di interventi sull' involucro edilizio e la sostituzione di impianti termici con più di 15 anni.

REGOLAMENTAZIONE COMUNALE - Con il PGT, l’amministrazione comunale ha modificato il Regolamento Edilizio e ciò comporta l'obbligo, quando si costruisce un nuovo edificio, di realizzarlo con caratteristiche, minime di classe B, imponendo di fatto elevati standard di risparmio energetico; inoltre nel Piano si disincentiva il consumo delle aree verdi, favorendo la riqualificazione del costruito esistente.

EDIFICI PUBBLICI - L'amministrazione comunale ha invece puntato sul rinnovo degli impianti di illuminazione pubblica (vengono qui spesi 600.000 euro l'anno), la riqualificazione degli edifici esistenti e dei relativi impianti e la realizzazione di quelli nuovi sulla base di criteri di risparmio energetico e zero emissioni.

 

STRATEGIE DI PROMOZIONE PER LE RINNOVABILI - Al fine di incentivare la diffusione di impianti solari termici e fotovoltaici, verrà anche prevista la possibilità di affittare spazi comunali a privati per impianti fotovoltaici. Il primo impianto di questo tipo, denominato Orto Solare, verrà messo a dimora, da parte del Comune, in un'area attigua al Fontanone.

MOBILITÀ - Per il capitolo mobilità è in atto la graduale sostituzione dei vecchi veicoli del Comune con vetture a gpl o metano o elettriche, proseguirà lo sviluppo della mobilità ciclabile che, oltre alla realizzazione di ciclabili, del parcheggio bici alla metropolitana (300 posti), realizzerà entro il 2012 un servizio di bike-sharing intercomunale (coinvolti anche Carugate e Pioltello) che creerà 7 parcheggi di interscambio auto-bici-metropolitana (fino a spingersi a collegare la stazione della ferrovia a Limito). Verrà poi attivato il servizio di monitoraggio del traffico attraverso l'installazione di 7 varchi muniti di videocamera, che servirà anche per raccogliere i dati necessari ad uno studio che permetta di apportare migliorare ai flussi, soprattutto provenienti dall'esterno e in attraversamento.

IN ATTESA DEI DATI DELL’ARPA - Oltre a tutto ciò, siamo anche in attesa di avere il responso della rilevazione della qualità dell'aria, commissionata dal Comune ai tecnici dell'ARPA, per conoscere la reale situazione sul nostro territorio.  La precedente rilevazione fu fatta nel 2008, tra il 29 aprile e il 29 maggio, un periodo sicuramente poco indicativo, visto che i picchi di inquinamento atmosferico si concentrano tra dicembre e febbraio. Per questo motivo il Sindaco Comincini ha chiesto che tale analisi fosse ripetuta, questa volta, in un periodo più significativo. Con questi dati l'amministrazione comunale dovrà studiare ulteriori interventi o aggiustamenti nelle politiche di riduzione dell'inquinamento atmosferico, necessarie alla salvaguardia della salute dei cittadini cernuschesi.
Nel suo complesso, questo della "città sostenibile" è un progetto sicuramente tanto ambizioso quanto necessario che richiede un "patto tra generazioni" (il 2020 è lontano), una profonda e convinta condivisione politica (quante amministrazioni resteranno identiche da oggi al 2020?) e un deciso cambio di mentalità. Il modello "consumistico", il mito della "crescita eterna", il PIL come unica misura del nostro "benessere sociale" mostrano irrimediabilmente il loro limite ed oggi, il loro definitivo fallimento.

 

IL RUOLO DELLA POLITICA - Purtroppo è a livello più "alto"  che manca ancora una precisa volontà (o capacità) di gestire la complessità dei temi ambientali. Manca assolutamente una politica che incentivi veramente l'utilizzo dei mezzi pubblici (biglietto unico, nuove linee metropolitane e di superficie, mobilità alternativa), una regia provinciale/regionale che sappia creare sinergie territoriali sulla rete dei trasporti (Expo 2015 è una grande opportunità ma il tempo per ora è stato sprecato in un valzer di poltrone e sterili polemiche, accantonando i progetti, l' innovazione e la questione ambientale), un impegno vincolante e condiviso per migliorare la raccolta differenziata e il corretto smaltimento dei rifiuti, un deciso investimento di risorse per lo sviluppo di energie alternative (Milano è praticamente assente, quasi su tutto, anziché essere da traino per le realtà limitrofe più piccole). In quest'ultimo settore, strettamente attinente alla Ricerca, restiamo praticamente legati mani e piedi ad una logica ormai "perdente" (quella del petrolio e dei suoi derivati, con i conseguenti ed esorbitanti costi economici e i suoi devastanti impatti negativi su ambiente e salute) mentre altri stati (Cina e India in testa) lavorano su progetti all'avanguardia, per affrancarsi da questa nefasta "dipendenza energetica". Anche la Germania ci precede ampiamente, avendo intuito che il nucleare non può essere l'unica alternativa. Infatti ci sono vari campi alternativi e non ci si riferisce ai soliti solare, vento, biomasse ma a tecnologie nuove, mai pensate prima. Rubbia, professore italiano e premio Nobel per la Fisica nel 1984, è dal giugno scorso il direttore scientifico dell' Institute for advanced sustainability studies di Potsdam, vicino a Berlino. Si tratta di un centro sostenuto dal governo tedesco e dalle maggiori istituzioni di ricerca della Germania nel quale lavorano fisici, chimici, economisti, scienziati sociali di tutto il mondo. Obiettivo, produrre idee. «Una fabbrica di idee da mettere a disposizione di tutti, del governo tedesco ma anche al resto del mondo», spiega Rubbia. All' istituto di Potsdam, voluto da Angela Merkel, il professore dedica la metà del suo tempo. Qui si studia e si progetta un "futuro diverso", più amico dell'uomo e dell'ambiente. L'iniziativa di sviluppare queste nuove tecnologie (ad esempio le centrali senza uranio ma che utilizzano torio) è stata presa, come già detto, da cinesi e indiani. Pechino l'ha lanciata ufficialmente a fine gennaio, Delhi ha in corso studi avanzati. In altre parole, i due maggiori Paesi emergenti, affamati di energia, hanno deciso di prendere la leadership nel futuro del nucleare, prima di Stati Uniti ed Europa. Il futuro si costruisce oggi. La nostra classe politica purtroppo, in questo momento, è impegnata su altre questioni.

 

Guido Brovelli

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6