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SCUOLA: UNA SFIDA DA VINCERE AD OGNI COSTO


 

Il consiglio comunale aperto del 10 novembre - Leggiamo insieme il nuovo Piano di Diritto allo Studio - Le dichiarazioni dei consiglieri comunali durante la seduta del 30 novembre - Alcune considerazioni sulla scuola nella nostra città

Per fare il punto della situazione sulla scuola a Cernusco, almeno per quanto concerne questo tormentato avvio di anno scolastico, proponiamo tre “atti” che illustrano quanto avvenuto negli ultimi mesi, intorno a questo tema. Dato che alcune informazioni sono già note, le presentiamo appunto divise in tre momenti così che si possa avere un quadro complessivo dell’evoluzione della vicenda oppure andare a leggere solo ciò ancora non è conosciuto.
 

Atto primo: il consiglio comunale “aperto” del 10 novembre

In un auditorium Maggioni gremito di cittadini, ha aperto la serata l’assessore all’educazione, Maurizio Magistrelli, dicendo che “di scuola parlano tutti, dai genitori ai giornalisti, dai docenti ai politici ma tutti esprimono il loro punto di vista senza mai confrontarsi allo stesso tavolo. Quello che vogliamo fare è proprio parlarne qui, nell’istituzione che rappresenta tutti i Cernuschesi al di là delle differenze economiche, politiche o sociali”. Ha poi proseguito dichiarando che “la scuola è una scommessa non solo sul futuro ma anche sul presente; non è solo ciò che sarà ma ciò che rappresenta oggi”. Magistrelli ha anche affermato che “la giunta comunale ha dapprima cercato di ridurre i danni derivanti dai tagli del Governo; abbiamo poi fatto alcune scelte di fondo come la salvaguardia delle fasce più deboli ma ora abbiamo bisogno di ascoltarvi, prima di andare oltre”. L’assessore infine ha confermato i piani di medio e lungo periodo ovvero la scelta di costruire il nuovo polo scolastico nella zona est della città (asilo ed elementari), di mantenere la scuola media in piazza Unità d’Italia e l’Ipsia in via Volta, di favorire lo svilupparsi del progetto che prevede la nascita della nuova sede dell’Aurora-Bachelet in via Masaccio. Fondamentale, al fine di poter lavorare in modo organico e continuativo in una logica di rete, per l’assessore, la costituzione della Conferenza permanente sull’educazione.


 

Le richieste dei dirigenti scolastici

E’ stata poi la volta dei dirigenti scolastici dei due Circoli, della Scuola media e delle Scuole superiori cernuschesi. Ad aprire gli interventi è stata la responsabile del 1° Circolo, Francesca Bellettini, secondo la quale la maggior parte dei problemi che la scuola si trova oggi ad affrontare, derivano dalle scelte effettuate a livello nazionale, che di fatto vengono, per ora, assorbite e ammortizzate dall’impegno profuso dal personale docente e non. “Non si può ottimizzare laddove non esistono sprechi” ha chiarito la dirigente. Ha poi evidenziato l’ottima collaborazione con il Comune, citando però il permanere di problemi di spazio che ancora affliggono la struttura, la carenza di strumenti tecnologici e la questione delle iscrizioni.

A seguire l’intervento della dirigente del 2° Circolo, Angela Chiarella, la quale ha “sottoscritto” il quadro presentato da Bellettini. Ha inoltre ricordato che lo Stato non restituisce nemmeno i crediti che le scuole vantano nei suoi confronti, cifre consistenti che le stesse sono costrette ad anticipare per il buon funzionamento del servizio e che, per ora, non tornano nelle casse degli istituti. Tra i temi da affrontare con urgenza, ha elencato la gestione condivisa e trasparente delle iscrizioni, la carenza di spazi e strumenti tecnologici, il supporto ai progetti. Chiarella ha chiuso l’intervento chiedendo almeno un parziale arretramento dell’area “mercato” del mercoledì, per consentire un miglior accesso alla scuola.

E’ stata poi la volta della professoressa Loredana Leoni, responsabile della Scuola media, la quale ha esordito dicendo che sono molte le note positive derivanti dalla collaborazione con il Comune mentre le scelte del ministro sono “tagli” e non una razionalizzazione reale. Ha ricordato che le medie hanno già subito un ridimensionamento delle risorse lo scorso anno e che questo ha significato lo stravolgimento dell’offerta formativa. Tra le priorità ha posto gli investimenti nell’area tecnologica e ha poi chiesto che vengano meglio concordate le iniziative, i progetti proposti dal Comune per evitare sovrapposizioni e interventi invasivi.

Il prof. Ernesto Madeo (dirigente dell’Ipsia e attuale reggente per l’Itsos), che ha preso la parola dopo di lei, pur evidenziando le molte pecche della “riforma”, specie per la scarsità di risorse, ha esortato tutti a fare “sistema” e sacrifici per cercare di gestire una situazione che tutti hanno dovuto subire nella scuola.

Il dirigente della Scuola paritaria Aurora-Bachelet, Rosario Mazzeo, ha puntato il dito contro i tagli “innegabili e pesanti, soprattutto per le private”. E ha dichiarato che si tratta di “un’ingiustizia civile perché si considera la libertà di scelta educativa un lusso. Vogliamo una scuola, comunità di apprendimento non un’azienda. Vogliamo cooperare perché se la scuola vicina a me va male anche noi ne soffriamo, come sistema scolastico cittadino. Vogliamo la famiglia come attore su basi di autonomia e sussidiarietà”. Ha concluso ritenendo “lodevole l’impegno dell’amministrazione comunale in questo momento”. 


 

Gli interventi dei cittadini

E’ stato poi letto un documento del Comitato genitori del 1° Circolo che, richiamando l’articolo 3 della Costituzione, ha ricordato come sia necessario investire e scommettere sulle giovani generazioni. In esso vengono stigmatizzati i tagli derivanti dalla riforma del Governo ma viene anche attaccata l’amministrazione comunale, dichiarando che, a fronte dell’aumento degli abitanti non sono cresciuti parimenti i servizi e che i genitori sono oggi costretti a pagare un contributo, oltre a portare beni di prima necessità, per il normale funzionamento della scuola pubblica che dovrebbe invece essere gratuita. Il Comitato ha poi spostato la propria attenzione sul contributo stanziato annualmente, in base alla convenzione vigente, per la Scuola dell’infanzia Sorre, ritenendo che in tempo di sacrifici questi dovrebbero essere condivisi e chiedendo di fatto una revisione ed una diminuzione dello stesso per compensare le minori risorse della scuola pubblica. Forte la richiesta anche di una rapida realizzazione del 3° polo scolastico.

Molti gli interventi da parte del pubblico che possono essere riassunti per temi: l’urgenza della nascita del 3° polo scolastico, la già citata questione dei finanziamenti alla Sorre, il recupero di spazi e risorse per i progetti (la qualità dell’offerta formativa non deve calare), maggiore chiarezza e trasparenza al momento delle iscrizioni, l’entrata in ruolo della psicopedagogista e lo sviluppo progetto Scuola-PUAD (Punto Unico Accesso Disabili), la proposta di avere le aziende locali come sponsor delle scuole.


 

Le posizioni dei politici 

Il Sindaco, Eugenio Comincini, ha confermato tempi brevi per la realizzazione delle due scuole, quella paritaria e quella statale. La prima non sarà pronta, come previsto, a settembre 2011 a causa di “intoppi” con i proprietari dell’area; quella statale avrà anch’essa un ritardo rispetto ai piani della Giunta perché è stata accolta la richiesta del consiglio comunale di rivedere la sua localizzazione. Entrambe le strutture sono inserite nel PGT appena approvato. Nel 3° polo verranno subito realizzati spazi per asilo e elementari. Il Primo Cittadino ha anche ricordato che il vero problema degli asili è la mancanza degli insegnanti, che lo Stato non manda più e che non possono essere pagati dal Comune o sostituiti dagli educatori. Sulla “Sorre” ha risposto che con la convenzione vigente si realizzano elementi di economicità e sussidiarietà.

Il consigliere Angelo Rocchi (Lega) ha dichiarato che quest’ultimo argomento è un problema politico e che verrà subito ripreso. Ha proseguito che è necessario il 3° polo, urgentemente, ma che si è perso tempo e soldi (20.000 euro) nel predisporre il progetto precedente. Ancora ha riproposto l’idea che l’ IPSIA andasse spostata da via Volta ed accorpata in un campus in zona Masaccio.

Marco Erba (PD) ha riportato l’attenzione sui tagli del Governo: “va tenuto conto del contesto più ampio. Mancano le risorse. Chiediamo a voi cittadini: dove le deve prendere il Comune? Effettuare altri tagli? Aumentare le tasse ?”. Erba si è poi anche espresso in merito al contributo alla Sorre, dicendo che non è la sua riduzione che risolve i problemi portati dai tagli governativi e che anzi vanno sottolineati i principi di sussidiarietà ed economicità.

L’intervento di Gianluigi Frigerio (PDL) ha riportato l’attenzione sui temi delle iscrizioni e del contributo dovuto dalle famiglie alla scuola pubblica.

Fabrizio De Luigi (PDL) ha dichiarato il suo sostegno alle paritarie e al diritto della libertà di scelta sul tempo-scuola e ha sostenuto la necessità di razionalizzare i costi nella scuola.

Fabio Colombo (Vivere Cernusco) ha cercato di stemperare il clima facendo notare che “oggi discutiamo e litighiamo per decisioni prese da altri, altrove. Dirigenti, famiglie, comune sono nelle stesse difficoltà; siamo tutti sulla stessa barca.” Ha poi proposto di approvare il Piano di Diritto allo studio così come è stato predisposto e di agire poi utilizzando gli avanzi di bilancio per coprire in parte i tagli subiti dalla scuola. Daniele Cassamagnaghi (Il Naviglio) si è detto “contrario a tagli su formazione e ricerca, perché tarpano le ali alle giovani generazioni e sono contro il nostro futuro”. Ha poi chiesto un Piano pluriennale di investimenti per le tecnologie e per il finanziamento dei progetti. Si è anche chiesto se esiste la necessità della realizzazione del 3° polo (“troppe scuole a Cernusco”): con quella cifra si potrebbero risolvere molti dei problemi detti e si è unito a quanti hanno difeso la convenzione in essere con la Sorre.

Per Ermes Severgnini (Rifondazione comunista) “è questo il federalismo del futuro? Il privato può sostituire il Comune? Il Comune può sostituirsi allo Stato?” Sulla Sorre ha invitato a “evitare una guerra tra utenti della scuola e a ripensare insieme al sistema globale.”


 

Le conclusioni della Giunta 

L’assessore Magistrelli e il Sindaco hanno risposto alle varie domande del pubblico, sottolineato le scelte e gli impegni dell’amministrazione comunale, evidenziando la necessità di sacrifici non dipendenti dalla volontà del Comune e la disponibilità ad utilizzare le variazioni di bilancio per ammortizzare ancora di più gli impatti dei tagli. 


 

Atto secondo: leggiamo insieme il Piano di Diritto allo Studio 2010-2011

Nella relazione introduttiva, l’assessore  Magistrelli apre con un termine che ormai è diventato simbolo di questo periodo ovvero precarietà. L’anno scorso, nella medesima relazione, si parlava invece di incertezza, a causa dei problemi di organico, risolti solo all’ultimo momento dal competente Ufficio Scolastico Provinciale. E’ necessario quindi tenere sempre presente che negli ultimi anni le amministrazioni locali hanno dovuto, sempre più faticare, per riuscire a mantenere gli standard qualitativi dei loro servizi a livelli medio-alti.

Sempre nella premessa, vengono confermate alcune novità preoccupanti. Da primo viene segnalata “una compressione del tempo scuola generalizzato a tutti gli istituti scolastici cernuschesi con l’attivazione di due nuove classi a modulo ed a tre nuove classi a 37 ore settimanali a fronte del 100% di classi a tempo pieno dell’anno precedente” che non è frutto della volontà delle famiglie ma una conseguenza derivante dalla “razionalizzazione imposta obtorto collo dall’Ufficio Scolastico Provinciale nel quadro più complessivo di riduzione del personale docente”. Oltre a ciò, il Comune non può nemmeno intervenire adeguatamente con un aumento proprio della spesa, per tamponare questa situazione, perché “dobbiamo assistere alla significativa riduzione delle risorse disponibili derivanti dai trasferimenti dello Stato che andranno a valere sul Bilancio di previsione 2011”. Quindi, uno dei settori in cui inizieremo a misurare gli effetti della legge finanziaria, sarà proprio quello della scuola, con questo Piano. Dalla relazione tecnica, il dato più che significativo che emerge “è la riduzione di poco meno del 6% degli stanziamenti  complessivi rispetto all’anno passato; una riduzione tutto sommato molto contenuta rispetto all’entità dei tagli che andranno ad incidere complessivamente intorno al 20% sulla spesa “libera” di parte corrente del Bilancio di questo comune; probabilmente gli effetti di questa riduzione saranno evidenti anche nel Piano 2011/2012”.

In questo contesto torna il concetto di cercare di “ridurre il danno”, mantenendo inalterata o quasi l’offerta formativa delle nostre scuole; per far questo, nel Piano si è garantito l’impianto in essere e sono state salvaguardate alcune “priorità”, quali le azioni volte al sostegno diretto alle fasce deboli della popolazione scolastica con particolare riferimento al supporto educativo agli alunni con disabilità, il mantenimento di una quota significativa (pur se ridotta rispetto al passato) di contributi alle scuole sia per l’ordinario funzionamento che per il sostegno all’innovazione ed ai progetti didattici, il mantenimento delle attuali tariffe dei servizi scolastici rispetto all’anno precedente, con la volontà di non gravare ulteriormente sui bilanci familiari in una congiuntura certamente non favorevole per molte di loro.


 

Procediamo quindi con una sommaria lettura delle voci e cifre più significative di questo Piano. La prima cosa che va  annotata è la cancellazione del contributo che l’amministrazione comunale erogava per  il Servizio di prolungamento dell’orario nelle scuole dell’infanzia organizzato direttamente dalle scuole del territorio. Segue poi la forte riduzione dello stanziamento (-31%) per l’acquisto di materiale di pulizia, didattico, di  segretaria e igienico-sanitario; questo aspetto è già ben presente alle famiglie cernuschesi che devono, da tempo, compartecipare a tale fornitura portando da casa, carta igienica, sapone, tovaglioli, fotocopie, etc., oltre a versare un contributo economico “volontario”. Un altro taglio pesante va segnalato sui contributi volti a finanziare progetti educativi e didattici, proposti dalle scuole, che concorrono a migliorare e ampliare l’offerta formativa: -35% (da 80.000 a 51.000 euro). Resta invece invariato il contributo per la scuola Sorre, in quanto vincolato dalla convenzione in essere con il Comune per la parte economica fino al 2011. Minimi risultano gli scostamenti per la refezione scolastica e servizi annessi mentre cresce sensibilmente la spesa per il trasporto scolastico (di circa 11.000 euro). Invariati restano anche il costo del Servizio pre-scuola (28.000 euro) e la fornitura di arredi scolastici (45.000 euro). Un’altra drastica decurtazione viene effettuata su quelle iniziative e progetti promossi direttamente dall’assessorato all’Educazione, dall’amministrazione comunale o altri enti e indirizzati ai nostri studenti: cancellati 17.000 euro, circa il 73%. Sul fronte del sostegno agli alunni disabili viene confermata la scelta dell’amministrazione comunale di ridurre al minimo possibile l’impatto dei tagli statali ma comunque le risorse diminuiscono. Abbiamo quindi il mantenimento degli 8.000 euro per l’acquisto di ausili informatici specifici, la perdita di circa l’11% sul Servizio di assistenza per l’integrazione degli alunni disabili, la diminuzione di 5.800 euro per lo stesso servizio per i ragazzi che frequentano scuole superiori di 2° grado fuori da Cernusco e la conferma dello stanziamento di 90.000 euro per le attività di sostegno e prevenzione per gli alunni a rischio di emarginazione che si realizzano nei CAG Friend’s e nello Sportello Variopinto.  Vanno poi ricordati anche i trasferimenti alla Scuola Civica di Musica (80.000 euro), sostanzialmente inalterati e gli investimenti per incentivare la partecipazione dei cittadini cernuschesi ad attività di formazione proposte dall’Agenzia Formazione Orientamento Lavoro (AFOL) che crescono del 15% (7.000 euro).

Nel suo complesso il Piano di Diritto allo Studio ammonta a 1.505.940 euro, per una diminuzione rispetto allo scorso anno di circa 109.000 euro (-6,7%).


 

L’assessore Magistrelli sottolinea, nella sua relazione, che oltre a questo Piano, va anche ricordato l’impegno costante dell’amministrazione comunale, in quest’ultimo triennio, rispetto alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici (1,4 milioni di euro solo nell’ultimo anno); inoltre conferma i progetti del prossimo futuro ovvero la creazione del nuovo polo scolastico nella zona est della città, l’avvio dei lavori per la nuova sede della Aurora-Bachelet e la conferma della collocazione attuale della Scuola media di Piazza Unità d’Italia e dell’ IPSIA.         

Nei calcoli dell’Assessorato all’Educazione emerge anche la preoccupazione per gli impatti che gli ormai “famosi” tagli quasi certamente avranno anche sul prossimo anno scolastico.


 

Atto terzo: il dibattito sul Piano di Diritto allo Studio nella seduta del consiglio comunale del 30 novembre 2010

Durante il Consiglio Comunale del 30 novembre, dopo l’illustrazione del Piano, è seguito un ampio dibattito, durato oltre tre ore e mezzo. La maggior parte del tempo degli interventi dei consiglieri, è stato dedicato alla convenzione sul Sorre. Le diverse posizioni su questo argomento sono già state accennate nella Nota della settimana dello scorso 6 dicembre, pubblicata su questo sito. Qui ci limitiamo, pertanto, a riportare quanto dichiarato da alcuni consiglieri sugli altri aspetti del Piano.

Per il consigliere Fabrizio De Luigi (PDL) “la sostanza degli interventi previsti dal Piano non è cambiata rispetto allo scorso anno.” Con riguardo ai tagli sulla scuola, decisi dal governo nazionale, il consigliere di minoranza ha poi sostenuto che “bisogna smettere di lamentarsi. Se ci sono delle difficoltà economiche bisogna prenderne atto e assumere le proprie responsabilità, evitando di scaricare sempre su altri (il governo nazionale) le colpe. L’auspicio è quindi (per gli amministratori comunali) di essere un po’ più creativi e trovare alternative agli ostacoli che si hanno davanti. Posso capire che i tagli non siano simpatici a nessuno, ma sono pure importanti la razionalizzazione degli interventi sulla scuola, il contenimento dei costi e il miglioramento della qualità.”

L’amministrazione comunale – a parere di Ermes Severgnini (Rifondazione comunista) – “sta facendo molto, oltre anche alle sue competenze, per sopperire alle carenze dello Stato, e si è mossa principalmente in tre direzioni: riduzione contenuta degli stanziamenti complessivi; conferma della costruzione del nuova scuola; garanzia di assistenza per gli studenti disabili.”

Il Piano - per Angelo Rocchi (Lega) - è sostanzialmente la replica di quello dello scorso anno. Sono stati fatti dei tagli in alcune aree, ma siamo in un momento di crisi e i tagli li stanno facendo tutti. Con buon senso si può dire che gli sforzi li devono fare tutti insieme.”

Claudio Gargantini (indipendente) ha criticato il ritardo nella presentazione del Piano, ha chiesto agli amministratori comunali se sono ancora interessati a costruire la nuova scuola, ha parlato di “sperpero di denaro pubblico” per il progetto della scuola in zona Ronco poi abbandonato.

Un ottimo Piano, anche se si colloca in un momento difficile, e con alcuni fiori all’occhiello, per Marco Erba (PD): il sostegno ai disabili, i progetti extrascolastici per il sostegno agli alunni in difficoltà, i contributi non dovuti ma abbondantemente dati da questa amministrazione comunale per i progetti didattici, la manutenzione degli edifici e la costruzione del nuovo polo scolastico.”

I dirigenti scolastici di Cernusco – a giudizio di Daniele Fedeli (Vivere Cernusco) – non gestiscono la scuola in modo elefantiaco e con bassi risultati (il riferimento è a quanto sostenuto dal consigliere De Luigi in un intervento pubblicato su la “piazzetta” di questo sito).” Il consigliere della lista civica ha poi aggiunto che “su un totale di circa 1,6 milioni di spesa 700.000 euro sono relative a stanziamenti che questa amministrazione comunale ha deciso politicamente di fare per tappare i buchi del Ministero pur non essendovi obbligata” aggiungendo, infine, che il suo “gruppo è impegnato a ricercare nuove risorse da destinare alla scuola.”

Dal consigliere Gianluigi Frigerio (PDL) - dopo aver premesso che “la crisi c’è in tutta Italia” e che è sempre “utile guardare a quello che fanno i Comuni vicino a noi” - sono venute alcune proposte: sconti sulla mensa per famiglie numerose; maggiore attenzione nell’inserire nella mensa prodotti a filiera corta e a km zero; più informazione sulla “dote scuola” istituita dalla Regione; impegno del Comune per attirare fondi pubblici e privati per finanziare le attività scolastiche.

Da Daniele Cassamgnaghi (Il Naviglio) è partita la richiesta alla “amministrazione comunale di trovare, attraverso le variazioni di Bilancio, le risorse per pareggiare almeno quelle delle scorso anno per i progetti didattici e per dotare le scuole di ausili tecnologici.” Ha criticato la riduzione per il sostegno dei diversamente abili e per il mancato rinnovo dell’incarico ad uno psicologo, a servizio delle famiglie e degli studenti, e ha invitato poi a esaminare bene i dati sulle iscrizioni scolastiche, perché ha fatto presente che analizzando il numero di studenti che passano dalle elementari alle medie ha notato la perdita di circa 70 alunni: “Dove vanno? Se li ritroviamo poi alla Bachelet, noi dobbiamo strutturare una nuova scuola che tenga conto di questo fatto.”

Mario Oriani (PDL) - dopo aver definito “importante la costituzione della Conferenza permanente sull’Educazione e formazione, che però non deve essere un organo politico” e aver giudicato interessanti alcuni passaggi della relazione al Piano dell’assessore Magistrelli, perché rilevano un riconoscimento della bontà di alcuni interventi fatti dal governo sulla scuola - ha poi chiesto come mai, nonostante il Piedibus, siano aumentati i costi del trasporto scolastico, ha rilevato che sono invece diminuiti quelli dell’assessorato per i servizi di promozione per le scuole e che risulta “sacrificata la formazione professionale, per la quale non ci sono progetti al riguardo. Il Comune si limita a dare 45.000 euro all’Afol (Agenzia della Provincia di Milano, in cui è confluita la Formest)”.


 

L’assessore all’urbanistica Giordano Marchetti è intervenuto, a conclusione del dibattito, per rispondere al consigliere Gargantini: “Spiace deluderlo, ma la nuova scuola si farà”. Marchetti ha poi ricostruito i diversi passaggi che nel tempo hanno interessato la localizzazione della nuova scuola, a partire da quanto era previsto oppure no nei precedenti PRG. “Nel giugno 2011 parte delle aule oggi occupate in via Buonarroti dalla scuola paritaria saranno ricuperate per la scuola statale. Ci sono le condizioni per poter partire per la costruzione della nuova scuola. Prima della fine del mandato ci sarà quanto meno la posa della prima pietra.”


 

L’assessore all’educazione, Maurizio Magistrelli, ha precisato che “con Afol è in essere un contratto di servizio e si stanno ridefinendo i contenuti del rapporto.” A proposito poi del CAG Friends, in risposta al consigliere Garangantini, ha detto che “il Comune non finanzia l’oratorio ma un servizio accreditato alla Regione Lombardia. Noi finanziamo il 70% del costo del servizio (dato dal costo del personale), mentre a carico delle parrocchie ci sono i costi di gestione e delle utenze e ogni anno ci trasmettano la loro rendicontazione.”

Sul ritardo nella presentazione del Piano, l’assessore ha affermato che “l’amministrazione comunale ha preferito fare prima il consiglio comunale aperto, perché non sembrava bello presentarlo prima.”

 

Rispondendo alle diverse sollecitazioni emerse durante il dibattito, il Sindaco, Eugenio Comincini, ha esordito dicendo che “se fossero date ai Comuni le risorse necessarie per assumere le proprie responsabilità verso i cittadini - e questo sembrerebbe l’obiettivo del federalismo fiscale – allora sì che ci si potrebbe dire che siamo stati scorretti, perché non abbiamo fatto scelte adeguate ai bisogni della gente, ma invece le risposte che noi possiamo dare ai nostri cittadini sono in funzione dei soldi che lo Stato ci mette a disposizione.”

Comincini, per rimarcare quanto affermato, ha quindi comunicato gli ultimi dati disponibili in tema di Irpef. Nel 2008 i Cernuchesi hanno prodotto un reddito imponibile di 500 milioni di euro e hanno versato alla Stato 115 milioni di euro di Irpef.

I trasferimenti dello Stato al nostro Comune sono stati nel 2010: 2.300.000 di euro sull’ordinario e 600.000 euro sul consolidato; nel 2011 è previsto un taglio del 28% sull’ordinario e nel 2012 una diminuzione del 60% sull’ordinario.

Nella situazione in cui siamo – ha poi proseguito il Sindaco - non possiamo fare tutto quello che vorremmo. La nostra responsabilità consiste quindi nel cercare di ottimizzare le risorse che ci sono per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini. A fronte della diminuzione di risorse del 28% noi portiamo un Piano che diminuisce del 6,4% rispetto allo scorso anno. Non si può non riconoscere lo sforzo che abbiamo fatto.”

Il Sindaco ha inoltre dichiarato il proprio impegno a cercare risorse aggiuntive per riportare almeno gli stanziamenti per i progetti didattici delle scuole al livello del precedente Piano e ha precisato che “i contributi aggiuntivi che i genitori si trovano oggi a pagare non sono dipendenti in massima parte dai tagli fatti dal Comune, che non può fare da tappabuchi dello Stato.” Ma ha anche aggiunto che “è pure importante che le scuole imparino a spendere meglio” e, infine, non si deve dimenticare che “siamo in un periodo di serie difficoltà per il Paese e di questo dobbiamo tenerne conto.”


 

Alcune considerazioni

Il dibattito che si è sviluppato intorno all’attuale momento che il sistema-scuola cernuschese (e non solo) sta vivendo, mostra anche alcune note positive quali la giusta e doverosa attenzione che il Comune, da sempre, ha verso l’offerta formativa; la professionalità e la particolare dedizione con cui dirigenti e docenti “vivono”  il proprio lavoro; l’attenzione e la partecipazione di gran parte della cittadinanza attorno a questo tema. Tutto questo si traduce in una grande attenzione rivolta ai nostri studenti e in una offerta formativa di alta qualità.

Al fine di salvaguardare questi alti standard di qualità, va assolutamente sostenuta la proposta di destinare nuove risorse (avanzi di bilancio) per finanziare quelle aree, quei progetti che sono stati ridimensionati dai tagli “subiti” dal Comune. Ci pare di poter dire che i punti salienti siano il recupero delle risorse decurtate dal capitolo “supporto educativo agli alunni con disabilità”, lo sviluppo delle nuove tecnologie, dei nuovi progetti, la prosecuzione del piano di opere di manutenzione riguardo alle strutture, il recupero di fondi per le spese “vive” che le scuole devono sostenere e la promozione, sempre più accentuata, di un’attività di rete tra le scuole e tra loro e il Comune.

Gli interventi ascoltati in questi mesi, provenienti da politici e cittadini, sono tutti utili oltre che legittimi. Ognuno di essi porta alla nostra attenzione una “visione”, un’idea di scuola che si vorrebbe per i nostri figli. Pertanto ogni contributo va rispettato e preso in considerazione.

Ci è sembrato però che, fin dal principio, il dibattito si sia concentrato troppo sulla “questione Sorre”, anche se tale argomento non può certo essere considerato “tabù”. Più che altro vi sono due preoccupazioni. La prima è quella che, nel tentativo di modificare quella che sembra (ad alcuni) una scelta “di parte”, si cada in una battaglia puramente “ideologica”; la seconda è che ci si illuda (o si illuda altri) che la diminuzione o cancellazione del contributo al Sorre sia la panacea ai mali indotti dai tagli decisi altrove. Questo va detto, non per difendere “una parte” ma per onestà.

Allora diciamo che di tutto si può parlare, se serve a dare risposte positive ai problemi oggi sul tavolo, ma che è prima necessario sgombrare il campo da equivoci, notizie lacunose, ideologia, doppi fini. Si tratta, in definitiva, di sedersi ad un tavolo, portare le proprie istanze, le proprie proposte e confrontarsi rispettosamente, avendo come obiettivo il bene del sistema scuola a Cernusco e quindi dei nostri ragazzi. Senza preclusioni e preconcetti. In ogni senso. Solo così è possibile arrivare a trovare risposte concrete e adeguate a quelle richieste ed aspettative che dalla città sono state espresse.

Guido Brovelli

 

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