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A CERNUSCO, TRA I PRIMI IN ITALIA,
È APERTO IL PUNTO UNICO DI ACCESSO DISABILI

Non ci sono solo "brutte" notizie. Nasce, tra i primi in Italia, il Punto Unico di Accesso Disabili . Un "Progetto di Vita" da costruire insieme. Il contributo determinante di Anffas Martesana. Informazione e Formazione, le sfide del futuro.

 

Ogni giorno veniamo bombardati da notizie poco edificanti, a volte terribili, angoscianti ed è quindi un vero ristoro scoprire che spesso in questa nostra città accadono invece fatti di segno opposto.

Una notizia recente, e che va assolutamente portata all’attenzione di tutti, è che dal 14 giugno i Servizi Sociali comunali si arricchiscono di un nuovo servizio a favore delle persone con disabilità e dei loro familiari. Apre infatti, in Municipio, il Punto Unico di Accesso Disabili (P.U.A.D.), una struttura che garantisce una sorta di "porta unica di accesso" ai servizi e ai progetti, dalla nascita di un bambino con disabilità e fino al compimento dei 18 anni. In altre parole, gli operatori del servizio divengono le figure di intermediazione fra le famiglie che chiedono l'intervento del servizio e le strutture che, sul territorio, si occupano di disabilità, dall'Ospedale alle Associazioni, dalle scuole che il bambino disabile frequenta alle strutture dove trascorre il suo tempo libero. Il servizio costituisce, concretamente, il compimento del progetto della Presa in Carico Globale.

La prima novità è quindi quella di “una progettualità multidisciplinare continuativa, che promuove la cultura del lavoro integrato e di rete”; questo significa che il P.U.A.D. diviene il referente unico per il cittadino che ad esso si rivolge e dirige la regia progettuale di tutti gli interventi predisposti per il benessere del minore nel proprio contesto di vita. Questo ha significato mettere “intorno a un tavolo” i diversi soggetti che sino ad oggi si sono occupati dei minori con disabilità, per costruire un progetto unitario: ASL, Azienda Ospedaliera (Neuropsichiatria Infantile di Cassina de’ Pecchi e Neonatologia di Cernusco), Fondazione don Gnocchi, Scuole elementari e medie di Cernusco. Non si tratta però di una generica disponibilità ma di una precisa presa in carico di competenze, secondo il disegno predefinito. Per ognuno di questi soggetti infatti i Servizi Sociali del Comune, hanno elaborato uno specifico “protocollo d’intesa” che definisce con chiarezza e precisione le competenze di ciascun ente. Il Progetto condiviso è stato poi sviluppato in maniera molto articolata ma è possibile riassumerlo così: il P.UA.D. accoglie la domanda della famiglia, valuta il bisogno, individua e propone gli interventi, coordina la progettazione tra i Servizi coinvolti nel progetto di vita globale del minore mantenendo coerenza anche tra i progetti mirati specifici , guida e accompagna la famiglia in tutte le fasi della vita per l’individuazione di strategie adeguate nell’affrontare difficoltà di diverso genere. Sostanzialmente tale Ufficio svolgerà quindi due tipi di servizio: servizio di informazione, orientamento, di supporto semplice e di formazione e il servizio di presa in carico globale. I genitori che si trovino nella necessità di ricevere un sostegno, un indirizzo avranno pertanto un unico interlocutore; se ne faranno richiesta verrà steso con loro un progetto individuale (Progetto Globale Individualizzato) che coinvolgerà tutti gli “attori” che seguono il ragazzo con disabilità. E’ anche questo un passaggio importante perché viene evidenziato come il percorso della presa in carico globale assegni un ruolo centrale alla famiglia che, con il supporto del P.U.A.D., elabora un progetto di vita per il proprio figlio che tenga conto della soggettività e dei bisogni dello stesso. Centralità della famiglia e lavoro in rete con una regia unica, sono alla base della “innovatività” di questo Servizio. In questa fase di avvio il servizio è quindi offerto alle persone sotto i 18 anni ma in una seconda fase coinvolgerà anche chi ha raggiunto la maggiore età.

L’Assessore Rita Zecchini ha confermato che ora vi è la necessità di lasciare che la “macchina” inizi ad operare, che il Servizio si consolidi e sia sottoposto alle opportune valutazioni ma che è già nei piani dell' Amministrazione l'ampliamento di tale offerta a tutte le persone disabili.

Attualmente il P.U.A.D. - avviato il servizio solo tre mesi fa - ha già in carico 20 utenti.

 

Va ora evidenziato anche un altro aspetto davvero molto importante ovvero come si è arrivati al raggiungimento di questo obiettivo. Infatti, come è stato riconosciuto anche dall'Amministrazione Comunale, il contributo di Anffas Martesana è stato determinante nell'impostare, progettare e avviare questo servizio. Abbiamo quindi chiesto a Giovanni Farina, Presidente di Anffas Martesana, di ripercorrere con noi questo cammino, che risulta essere stato lungo, complesso e molto impegnativo. E' questo un "cavallo di battaglia" che l'Associazione ha portato avanti fin dall'anno 2000. Una "sfida" che trova spunti significativi, già da tempo, nelle leggi vigenti, a diversi livelli. Sui diritti delle persone con disabilità, la lotta per l'inclusione sociale, la "presa in carico", il "progetto di vita" vi sono infatti fondamentali riferimenti quali l'apposita Convenzione dell'ONU, la Legge Nazionale 328/2000 (per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) e la Legge Regionale 3/2008 (in materia di servizi e interventi sociali e socio-sanitari). L'applicazione concreta e puntuale di queste disposizioni legislative richiede però ancora tempi lunghi di attuazione e Anffas Martesana, credendo fermamente nel progetto della "presa in carico", ha deciso di anticipare i tempi, facendosi pioniera in questa sperimentazione; essa è inoltre mossa da una profonda determinazione che gli viene dal sapere che questi interventi non sono più rimandabili, condividendo quotidianamente il disagio che i disabili e le loro famiglie devono vivere. Un altro aspetto insindacabile è che questa "battaglia" è un "fatto pubblico", che riguarda tutta la nostra società e non è un problema da circoscrivere nella sfera privata. Fare politiche a favore dell'inclusione sociale, vuol dire agire affinchè la Comunità cambi le proprie regole di funzionamento, considerando che il proprio sviluppo deve tenere conto di tutti, a partire da chi è in condizioni di maggiore difficoltà.

 

Torniamo ora al 2007, quando Anffas, alla vigilia delle amministrative comunali, chiede ai candidati sindaci di inserire nei loro programmi elettorali questo tema. Va ricordato anche che non tutti aderirono a questo invito. Successivamente, l'Associazione presentò al neo-eletto Sindaco, Eugenio Comincini, un progetto di presa in carico globale predisposto da un loro esperto (dr. Imperiali). Seguirono incontri per approfondire e confrontarsi su tale proposta fino a che la Giunta, condividendone i contenuti, avviò l'iter operativo del progetto, in fase sperimentale, nei termini già sopra illustrati. E' questo un traguardo davvero importante perchè lo "sportello unico" (P.U.A.D.) è una prima risposta reale, concreta a quel drammatico senso di isolamento e solitudine che vivono le persone con disabilità e le loro famiglie soprattutto nei momenti difficili, durante e dopo la diagnosi, e a quel senso di disorientamento che nasce nel primo approccio ai vari servizi e istituzioni preposte ad occuparsi di queste problematiche. Inoltre aiuta queste persone e le loro famiglie a esercitare pienamente i propri diritti di cittadinanza, agendo da protagonisti, attraverso un "progetto di vita" costruito insieme agli Enti e Istituzioni a cui si sono affidati. E deve essere chiarissimo che questo è un diritto esigibile, sempre. Ora è tempo di passare ai fatti e procedere ad un'opera di affinamento e consolidamento del servizio. Anffas è ora impegnata a seguire e monitorare gli sviluppi del progetto, confidando di poter "esportare" questa esperienza ad altre Amministrazioni Comunali e Distrettuali. In questo senso, il Presidente di Anffas Martesana, crede fermamente nella necessità di potenziare ulteriormente lo sforzo dell'attività informativa, raggiungendo, oltre ai propri associati, anche tutto il resto della cittadinanza. Ma l'impegno profuso da parte dell'Associazione, già veramente notevole, non finisce qui. Si apre anche il fronte della formazione con il progetto denominato "mettersi in gioco per metterci in rete", finanziato dalla Regione, che avrà quale obiettivo l'offerta di percorsi formativi di  sostegno alle famiglie con persone disabili. Su questo aspetto sarà utile tornare più avanti, con un approfondimento. 

 

Cogliamo infine l’occasione per fornire alcune informazioni che riteniamo utili.

L’Amministrazione terrà un incontro pubblico lunedì 11 ottobre alle ore 17.30 in Sala Camerani presso la Biblioteca, in cui presenterà ufficialmente il servizio. A questa iniziativa sono state espressamente invitate, mediante l’invio di 80 lettere, le famiglie che potenzialmente potrebbero essere interessate a tale Servizio. L’incontro comunque è ovviamente aperto a tutta la cittadinanza.

Infine, i tempi e le modalità di accesso allo sportello e al servizio sono le seguenti: orario apertura, lunedì dalle 14 alle 19 e mercoledì  dalle 8.30 alle 12.45, previo appuntamento. Il servizio è dislocato presso il Settore Servizi Sociali del Comune in via Tizzoni 2 (tel. 02/9278429 – fax 02/9278361). E’ possibile anche utilizzare un indirizzo e-mail dedicato: puad@comune.cernuscosulnaviglio.mi.it

 

Si sta quindi scrivendo, a nostro avviso, una pagina davvero importante per la nostra città. E' un atto di doverosa giustizia sociale. E' una scelta coraggiosa e "profetica" che va sostenuta e condivisa senza riserve.

E' una svolta che ci dà una grande speranza.

Guido Brovelli

 

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