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il Sindaco saluta il nuovo Prevosto di Cernusco, don Ettore Colombo

 

Reverendo signor Prevosto, a nome della comunità civile di Cernusco sul Naviglio Le do il benvenuto nel nuovo incarico che la Chiesa di Milano L’ha chiamata a ricoprire in questa nostra città.

Don Ettore Colombo, mons. Carlo Faccendini, sacerdoti, religiose e religiosi, laici membri del Direttivo della Comunità Pastorale “Famiglia di Nazaret”, sono lieto di accogliervi nel Parco dei Germani, un luogo apparentemente insolito per la celebrazione dell’ingresso del nuovo Prevosto. Ma le circostanze che quest’oggi ci fanno essere qui e non in una delle chiese cittadine mi permettono di sottolineare come la storia di Cernusco sul Naviglio sia caratterizzata da un costante e direi naturale dialogo tra la comunità civile e quella religiosa ed è quindi bello che questa tradizionale cerimonia avvenga in uno spazio civico.

È la città il luogo dove gli uomini si incontrano tra di loro ed è lì che possono incontrare Dio!

In questa città che appare operosa e prospera, impegnata e vigile, vogliamo poter e saper agire concordemente per il bene comune. Ciascuno nel proprio ruolo, ognuno con le sue responsabilità, siamo chiamati ad operare perché la comunità nella quale siamo sappia essere viva. Don Primo Mazzolari sosteneva che “la concordia (cristiana) non sta nel fare tutti uno stesso lavoro, ma nel portare, in lavori diversi, un animo eguale; nel mirare ad una stessa meta per strade diverse.”

il Primo Cittadino pronuncia il suo saluto a don Ettore Colombo.
12 Ottobre 2008, Parco dei Germani - Foto Voce Amica
 

È di questa concordia di cui la città ha oggi bisogno: accade a volte che le relazioni non solo politiche e sociali vengano vissute in una logica di conflittualità che tutto intende nel rapporto amico-nemico, dove con l’amico si ha tutto in comune, con il nemico nulla.

C’è quindi bisogno di un supplemento di impegno affinché l’agire di ciascuno sia sempre più ispirato all’autenticità d’animo e alla verità.

E si badi: non è compito della democrazia decidere quale sia la verità; essa è competente soltanto per quel che concerne le opinioni. Attraverso l’applicazione del principio maggioritario la democrazia stabilisce quale sia l’orientamento prevalente in una determinata circostanza: quale posizione cioè si trovi a prevalere, non quale sia la vera. In ciò la democrazia non può che essere laica.

La laicità è un rapporto: tra come pensiamo Dio e come pensiamo Cesare, tra la Chiesa e lo Stato, tra la coscienza collettiva e le istituzioni. Un rapporto che muta ed è profondamente mutato, anche nella nostra città. Una nuova laicità non è ovviamente data, ma si propone come un cammino nel quale ci si inoltra, in compagnia, discutendo lungo il cammino. Laicità è diversità: diversità e differenze che si dicono in dialogo, che sono incamminate alla costruzione di una cultura di “meticci”.

È con questa consapevolezza che potremo lavorare anche in questa nostra città alla ricerca di quella necessaria concordia che ci consentirà, come sosteneva Giorgio La Pira, di abbattere muri e costruire ponti.

L’Amministrazione Comunale, nel rinnovare la simpatia e la stima per la comunità cristiana della città, riconferma la volontà di collaborazione – nel rispetto reciproco dei propri ruoli – per la ricerca della giustizia, della crescita umana e sociale delle persone.

Formulo a lei, reverendo signor Prevosto, e ai suoi collaboratori, i migliori auguri per il ministero pastorale che oggi solennemente si avvia.

Eugenio Comincini
Cernusco sul Naviglio, domenica 12 ottobre 2008

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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