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HOME > Cernusco7 > 10 Marzo 2014

QUANT’ACQUA HA PORTATO “IL NAVIGLIO”!

A marzo del 1964 fu pubblicato il primo numero de “Il  Naviglio”, un mensile curato interamente dai giovani. L’iniziativa editoriale durò sino al 1968. Segnò profondamente quegli anni ma soprattutto gettò le basi per la formazione della classe politica che poi amministrò Cernusco sino all’inizio degli anni ’90.

 

Nelle intenzioni dei promotori dell’iniziativa c’era «innanzitutto l’obiettivo (di perseguire) una buona informazione, che riguarda i fatti del nostro paese, in particolare l’attività dell’amministra-zione comunale. La buona informazione non può essere disgiunta dal giudizio sul fatto o sulla situazione. Quindi il giornale si prefigge un compito genuinamente culturale con il voler incentivare il dialogo tra i membri di questa nostra comunità. Il giornale non è un organo della Parrocchia o della Sacer, ne della D.C. È un giornale cattolico ma libero, è un giornale politico ma non partitico.” A distanza di cinquant’anni ricordiamo ancora quell’iniziativa editoriale come invito agli adulti e ai giovani a intraprendere strade nuove, ad aprirsi all’innovazione, a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà

In redazione un agguerrito gruppo di giovani di ogni ceto e credo - Ripercorriamo quell’esperienza giornalistica nelle parole di Umberto Sirtori, che così la ricordò su Voce Amica di novembre 1998: «A Cernusco, sulla scia del miracolo economico italiano, si succedevano amministrazioni comunali monocolori democristiane, capaci di conservare bene il potere dei ceti benestanti. Nel 1970 però il vento sessantottino fece sentire i primi effetti e fu eletta una giovane amministrazione comunale molto rinnovata almeno sul piano generazionale e rispetto alla cerchia delle famiglie coinvolte nella gestione del potere. I consiglieri comunali erano tutti cresciuti in Sacer. Alcuni notabili dovettero lasciare il Comune ed altri accettare forti ridimensionamenti: un contributo significativo a questo rinnovamento venne dato dalla buona diffusione in quegli anni di un giornale mensile locale, critico sul piano politico, culturale ed ecclesiale, stampato in Sacer, ma redatto da un agguerrito gruppo di giovani di ogni ceto e credo. Si chiamava "Il Naviglio". Per la sua sopravvivenza, determinante fu l'indipendenza notevole che l'assistente della Sacer, don Giuseppe Locatelli, volle garantire alla pubblicazione.» 

Un’esperienza fondamentale dal punto di vista culturale - Un altro protagonista di quella pubblicazione fu Rinaldo Storti. Ecco il suo ricordo, scritto per Voce Amica dell’ottobre 2002: «Nell'ottobre del 1963, alcuni giovani legati al P.C.I. locale, sotto la guida di Nello Canducci aveva fondato un circolo culturale. Frutto iniziale di questa attività era stato un periodico: "Il Fontanile" ("Il Tarlomagno" per il primo numero). La cosa aveva suscitato una certa preoccupazione negli ambienti cattolici e Don Giuseppe aveva pensato di organizzare una risposta sullo stesso piano culturale con la fondazione di un altro giornale che, pur non avendo alcuna specifica connotazione politica o religiosa, servisse ad impegnare molte delle energie intellettuali in senso lato presenti nel mondo giovanile cattolico cernuschese. L'esperienza de "Il Naviglio" durò cinque anni ed alla sua fortuna, soprattutto inizialmente, contribuirono nomi in seguito divenuti arcinoti nelle vicende sociopolitiche cernuschesi. (Il giornale) per il primo anno venne stampato a ciclostile, e quindi occorrevano anche tanti collaboratori per la battitura a macchina degli articoli su apposite matrici ed un lavoro generale per l'assemblaggio e la diffusione. All'inizio del 1966 Gianstefano Frigerio, che nel novembre del 1964 era stato eletto consigliere comunale e poi nominato assessore alla cultura ed ai problemi della gioventù, si dimise per evitare che il giornale, in caso di critica alle attività dell'amministrazione comunale, potesse creare problemi politici interni alla D.C. Gli successe Umberto Sirtori che diresse il giornale fino al maggio del 1968. Toccò poi proprio a me, che all'inizio avevo collaborato saltuariamente e dal 1966 in modo determinante, chiudere quell'esperienza in un momento storico che pareva ormai distare anni luce dal clima politico che si respirava solo qualche anno prima. "Il Naviglio", se giudicato dai suoi contenuti, fu più un'esperienza giovanilistica che specificatamente culturale e politica. Fu invece un’esperienza fondamentale dal punto di vista culturale per ciò che generò direttamente ed indirettamente. Innanzitutto diede la possibilità ad una personalità non comune come quella di Gianstefano Frigerio di impegnarsi in politica sul terreno dell'organizzazione culturale e giovanile: i frutti furono la nascita, nel 1965, della Consulta Comunale della Gioventù, una delle prime in Italia, che produsse, sia sotto la guida di Frigerio che sotto quella, giuridicamente diversa e politicamente alternativa, di un altro giovane cattolico, Angelo Spinelli, un’impressionante quantità di iniziative. Cernusco venne completamente sprovincializzata. I cavalli di battaglia erano il cinema ed il teatro. Dal 1964 fino ai primi anni Settanta vennero organizzate serie continue di cineforum dapprima nella sala di via Briantea e nel saloncino Sacer, poi nella Saletta del Paolo VI e infine presso il cinema Comunale. Il tutto accompagnato da discussioni e materiale informativo ed alla presenza attenta e partecipe di centinaia di persone.»

Cernusco sul Naviglio, 10 marzo 2014

 

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