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HOME > Cernusco7 > 24 Febbraio 2014

IN VIA PASUBIO, AVVIATO IL RICUPERO DI DUE AREE

Un’area di circa oltre 3.000 mq da molti anni abbandonata e adibita a centro di raccolta di rifiuti speciali è stata completamente ripulita nelle scorse settimane e ora la proprietà è in attesa di definire con Arpa Lombardia il Piano di caratterizzazione per verificare se il sottosuolo è stato o meno contaminato dalla presenza di sostanze inquinanti.  

 

Quella di cui scriviamo - come informa un comunicato stampa della Cooperativa Edificatrice Constantes - è un’area ricompresa tra via Pasubio e via Verdi, adibita a partire dalla fine degli anni novanta a ricupero e smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi. La proprietà del sito è passata attraverso diverse vicissitudini societarie. Nel 2005 il Comune di Cernusco emise un’ordinanza di smaltimento e di messa in sicurezza dei luoghi, perché nel frattempo si erano accumulate quantità enormi di rifiuti, sia all’interno che all’esterno dei capannoni. Ordinanza a cui le precedenti proprietà non ottemperarono mai. Neppure un intervento della Provincia di Milano, nel corso del 2009, ebbe risultati positivi. Nel frattempo la società proprietaria dell’area fu dichiarata fallita e i primi tentativi di mettere all’asta il terreno andarono deserti. Si giunse così al 2012, quando la Cooperativa Edificatrice Constantes decise di rilevarla, sempre a seguito di asta pubblica indetta dal Tribunale di Milano. 

Constantes - già proprietaria della confinante area dove sorgeva il fabbricato industriale messo a disposizione, sino al 2007, della Cooperativa sociale Intermedia - come noto presentò, nell’ottobre 2012, per entrambe le aree un unico Piano attuativo, che l’Area Tecnica del Comune però bocciò e per il quale è ora pendente un ricorso al Tar Lombardia.

Procedure in corso - Nonostante questo diniego, Constantes ha comunque deciso di avviare le procedure per accertare eventuali contaminazioni dei terreni. Per l’area ex-Intermedia le operazioni si stanno avviando alla fase finale; mentre per l’altra area nelle prossime settimane dovrebbe essere convocata una Conferenza dei Servizi, tra tutti gli enti interessati, per definire procedure e interventi da eseguire. Un iter che purtroppo ha sempre tempi incerti, per i molteplici aspetti normativi e per gli intoppi burocratici che non mancano mai. 

Le cifre dell’intervento - Constantes, nel citato comunicato stampa, evidenzia la scelta di aver comunque eseguito lo smaltimento, eliminando di fatto una discarica a cielo aperto, e di essersi assunta dei costi, non certamente insignificanti, in presenza di una riqualificazione che è ancora avvolta da incertezza. Ma allo stesso tempo fa presente che sono ripresi gli incontri con l’assessore all’urbanistica, in un clima di attenzione reciproca per affrontare i diversi problemi sul tappeto.

Solo per dare le dimensioni dell’intervento operato, Constantes informa che sono state smaltite, tra le altre, “435 tonnellate di batterie ed accumulatori, 20 tonnellate di frigoriferi, 5 tonnellate di tubi al neon, 41 tonnellate di pitture e vernici”: tutte conferite presso impianti autorizzati e accompagnate da formulari di identificazione. 

La Cooperativa, lo aveva già sottolineato in precedenti prese di posizione, è fermamente convinta che la sua funzione sociale passi anche attraverso l’impegno e la riqualificazione di aree fortemente compromesse del nostro territorio comunale, dove altri operatori sembrano non avere alcun interesse ad intervenire.

La Regione: obiettivo "consumo del suolo zero" - Da segnalare che l’obiettivo "consumo del suolo zero" è stato definito, nelle scorse settimane, come una priorità dalla giunta regionale della Lombardia. Il governo regionale ha, infatti, approvato con una delibera un progetto di legge che intende perseguire tale traguardo. La finalità del provvedimento è in sostanza quella di «rispettare i criteri di sostenibilità e di armonizzazione del consumo di suolo» orientando gli interventi edilizi «prioritariamente verso le aree già urbanizzate degradate e quelle ad uso produttivo dsmesse o sottoutilizzate da riqualificare o rigenerare». Dunque l'impegno della Regione è quello di con­sentire l'utilizzo di suolo inedificato «solo in mancanza di alternative e a fronte di compensazioni ecologiche pre­ventive». Nell'ottica del risparmio del terreno e della rige­nerazione del suolo, è prevista anche la creazione di una "Carta" che cataloghi il territorio lombardo. Sul tema dovrebbe lavorare presto il Consiglio regionale.

 

Cernusco sul Naviglio, 24 febbraio 2014

 

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