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HOME > Cernusco7 > 20 Gennaio 2014

C’È ANCORA TEMPO
PER FIRMARE CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

Rinnoviamo l’invito a sottoscrivere la proposta di legge quadro di iniziativa popolare, promossa da Terre di Mezzo e Legautonomie, per contrastare il gioco d’azzardo,“una piaga sociale in costante ascesa". Si può firmare in Comune, recandosi in Segreteria Generale, muniti di un documento valido di riconoscimento.

 

C’è ancora tempo per sottoscrivere la proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo “Tutelare la salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro, giochi d’azzardo”». Ricordiamo che una proposta di legge di iniziativa popolare per essere presentata deve essere supportata da almeno cinquantamila firme.

Il gioco d'azzardo in Italia, "è una piaga sociale in costante ascesa" - Il testo della proposta di legge chiede che i sindaci abbiano potere decisionale sull'apertura delle sale, "proprio perché è compito primo del sindaco la salvaguardia e lo sviluppo del benessere dei propri cittadini".

Il gioco d'azzardo in Italia, spiegano i promotori, "è una piaga sociale in costante ascesa": lo dimostrano i dati che parlano del nostro Paese come il primo in Europa e il terzo nel mondo con i suoi 32 milioni di giocatori (il 54% della popolazione), di cui tre milioni a rischio patologico e 800 mila che già hanno superato quella soglia. Una richiesta di regolamentazione arriva per questo da tanti sindaci, compreso il Primo cittadino del nostro Comune, che hanno siglato anche un Manifesto contro il gioco d’azzardo.

Proteggere le persone più fragili - Nella proposta di legge si chiede, tra le altre cose, la "protezione" delle persone più fragili, di impedire "davvero" ai minorenni di giocare, di regolamentare la pubblicità. E poi ancora: autorizzazione dei sindaci per l'apertura di nuove sale; applicazione del codice delle leggi antimafia; riduzione del numero di sale; cure per i giocatori patologici e l'istituzione di un fondo per la cura, la prevenzione e la riabilitazione finanziato con l'1% del fatturato complessivo del gioco d'azzardo. (Per approfondire: http://www.lombardia.legautonomie.it/problemi/RELAZIONE.pdf )

L’azzardo in città - Ricordiamo che, in base ad un censimento fatto dalla Polizia locale della nostra città, nei bar, tabaccherie e punti di ristoro cernuschesi sono installate 59 macchinette video poker. In media una ogni 542 abitanti contro una media nazionale di una ogni 150 abitanti. Ma in città ci sono anche un casinò e sala giochi, una sala bingo e un’agenzia di scommesse. Non è certamente poco!

Una vicenda emblematica: quando la burocrazia manca di buon senso - Il contrasto al gioco d’azzardo incontra mille e più difficoltà. Anche la burocrazia ci mette la sua parte. Emblematico, a questo proposito quanto è accaduto a Venezia.

Al titolare di un pubblico esercizio di Mestre è stata inflitta una multa da 1.400 euro per la presenza nel suo locale di un calcio balilla gratis, che “secondo i vi­gili urbani di Mestre, non è autorizzato, mentre lo è quello a pagamento”. Così riferisce Avvenire dello scorso 16 gennaio, che poi spiega: «all'assessorato al commercio di Venezia non esiste alcun mo­dulo per l'autorizzazione dei giochi all'antica, ma solo per quelli modernissimi e a pagameto. E se non è previsto, è vietato. Elementare, no? Così nello scontro tra passatempi succhia soldi da affrontare in solitaria e vecchi arnesi che co­stringono a stare in compagnia, vince la solitdine dello scommettitore incallito. Il tutto comincia nel 2011. Il solito imperturbabile vigile urbano dice che il calcio balilla no, non ci deve stare. Consulta il regolamento, sbircia e riguarda tra i codicilli. Ma niente. Il gioco gratuito non è permesso. E il (proprietario), del resto, non era sta­to in grado di squadernare alcuna autorizza­zione. “Basterebbe il buonsenso”, suggerisce l’assessore comunale. Ma i regolamenti sono regolamenti. E se il calcio balilla, o le freccette, o una partita a Monopoli giocati senza scommettere neanche un caffé, non sono indicati nel meticolo­so elenco delle attività consentite, allora si sta violando la legge. “Allora dovrebbero multarmi anche per il ‘moscacieca’ o il lancio delle noccioline”, ironizza (il barista). La contravvenzione iniziale era di 1.200 euro, salita a 1.400 dopo che il prefetto ha convalidato il verbale. “Venerdì in giunta porterò il caso - assicura l’assessore - bisogna sanare questa situazione e allo stes­so tempo approfittarne per mettere a posto i regolamenti.” Per fortuna che l'oste veneziano non se la pren­de più di tanto. “È dalle scelte dei singoli che dipende il cambia­mento comune” (ha dichiarato l’esercente) e  non sarà certo il puntiglio di un vigile a fargli cambiare idea

C.G.

Cernusco sul Naviglio, 20 gennaio 2014

 

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