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HOME > Cernusco7 > 13 Gennaio 2014

EMILIO PORTA “HA VISSUTO LA VITA COME COMPITO”

Lunedì 30 dicembre, nella chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta, è stato reso l’ultimo saluto  a Emilio Porta, deceduto all’età di 87 anni. Persona molta conosciuta in città per il suo impegno in parrocchia, per la sua attività lavorativa in una manifattura locale di pizzi e tulli (che aveva sede in via Cavour) e anche per la sua passione musicale: si dilettava, infatti a suonare il violino.

 

Ha presieduto la celebrazione funebre don Luigi Caldera, con lui hanno concelebrato don Ettore Colombo, don Ettore Bassani e don Sandro Spinelli.  

«“Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.” abbiamo letto nel Vangelo di ieri, ma potremmo dire “Venne un uomo … il suo nome era Emilio …”, così come potremmo ripetere le medesime parole per ciascuno di noi» - ha esordito don Luigi nella sua omelia. Aggiungendo subito dopo che “Emilio ha vissuto la sua vita come compito, come impegno”, questo è la prima testimonianza che possiamo trarre dalla sua esistenza. Nessuno di noi – ha proseguito don Caldera - è nato per caso, ma ciascuno ha un ruolo ben preciso da svolgere. Emilio Porta lo ha capito bene e lo ha fatto nella famiglia, nel lavoro, nell’impegno sociale, nel campo politico e nel servizio alla comunità cristiana. La sua parrocchia l’ha servita nel consiglio pastorale, nel rendersi disponibile per la presidenza del gruppo adulti di Azione Cattolica ma sopratutto nella gestione della Residenza montana di Bolbeno: “con un impegno serio, lungo e appassionato.”

Porta, ripensando alla tragica e prematura morte di suo figlio Claudio,  è stato un padre che ha saputo consolare – come è stato letto nella prima lettura (“Dio ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelle che si trovano in ogni genere di afflizione”) - un cristiano che ha saputo annunciare e testimoniare con la sua vita il Vangelo, come narrato in Luca (“Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano”).

Ma Emilio Porta – ha spiegato don Luigi, traendo un secondo insegnamento dalla sua  vita – è stato un uomo, un cristiano, che ha capito l’importanza di un cammino formativo esigente e che ha trovato nell’Azione Cattolica il luogo ideale nel quale coltivare questa fondamentale esigenza. Per Emilio Porta era un punto fermo la partecipazione alla Messa quotidiana e all’Eucaristia.

È toccato poi al figlio Angelo tracciare un ricordo del padre, esigente e dai fermi principi morali, che ha lasciato grandi insegnamenti a tutti i famigliari.

All’uscita dalla chiesa, una persona ci ha sussurrato: “Emilio è stato un cattolico di cui oggi, purtroppo, non c’è più traccia. È adesso, ancor più che nel passato, che abbiamo bisogno, tanto bisogno, di uomini come lui.” Difficile sostenere il contrario.

C.G.

Cernusco sul Naviglio, 13 gennaio 2014

 

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