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HOME > Cernusco7 > 14 Ottobre 2013

VISITA NATALIZIA ALLE FAMIGLIE:
CHIESTA ANCHE LA DISPONIBILITÀ DEI LAICI

Sino al 20 ottobre nelle tre parrocchie cittadine si raccoglieranno i nominativi di laici disponibili a visitare, unitamente ai preti, le famiglie in occasione del Natale. Come è antica tradizione, nel periodo di Avvento, nelle parrocchie di rito ambrosiano, come le nostre, i preti visitano le famiglie per incontrare le persone, per portare la benedizione del Signore e per fare gli auguri.

 

Le dimensioni raggiunte dalla nostra città non consentono più ai soli preti di visitare tutte le famiglie, tanto che si è introdotta, da alcuni anni,  una turnazione: un anno le famiglie che abitano ai numeri pari delle vie, l’anno successivo quelle ai numeri dispari. Per il prossimo Natale - anche a seguito delle sollecitazioni poste dal nostro Arcivescovo, cardinale Angelo Scola, nella lettera pastorale “Il campo è il mondo” - il consiglio pastorale della nostra Comunità pastorale, dopo averne discusso nel corso di più sedute, ha lanciato un appello ai fedeli chiedendo la loro disponibilità per visitare, in coppia, le famiglie, recitare insieme una preghiera e lasciare la lettera dell’Arcivescovo.

Nelle prime due domeniche di questo mese e sino al prossimo 20 ottobre al termine delle Messe festive i laici disponibili a svolgere questo servizio possono lasciare il loro nominativo. Durante i giorni feriali invece si può segnalare la propria disponibilità presso le segreterie parrocchiali nei consueti orari di apertura. Successivamente, per tutti coloro che avranno dato la disponibilità per questo servizio, nelle ultime settimane di ottobre verranno proposti due incontri di formazione.

«Già da alcuni anni - ha scritto don Ettore Colombo - non parliamo più di “benedizione delle case” ma piuttosto di “visita alle famiglie”: anzitutto perché ciò che è più importante non è la casa, ma la famiglia che vi abita e, in secondo luogo, perchè il gesto vuole essere un vero e proprio incontro della comunità cristiana con le diverse famiglie che abitano sul territorio.» Il responsabile della Comunità aggiunge poi che «“per questo motivo è importante non lasciare il compito ai soli sacerdoti, ma coinvolgere anche i laici in questo gesto “missionario”: solo così si può manifestare il vero volto della Chiesa, che non è composta solo da preti o dalle persone consacrate.» Don Ettore chiarisce che «più alto sarà il numero delle persone che daranno la loro disponibilità, maggiore sarà la possibilità di incontrare tutti.»

Che cosa ci si attende da questa iniziativa? Discutendone in consiglio pastorale è stato messo in rilievo che «se il parroco e i vicari, di concerto con operatori laici e religiosi, visitassero le famiglie nelle loro case (“non la visita rapida e fuggente per una benedizione più o meno strapazzata”), potrebbero lentamente riaprire arterie e capillari intasati da una certa arterosclerosi e far ricircolare la comunione vissuta, in un luogo focale dell’umano: luogo delle relazioni affettive, anche delle loro fragilità, luogo della cura, luogo del ritorno umano e soggettivante dell’attività lavorativa e professionale, con i suoi attuali problemi».

 

Cernusco sul Naviglio, 14 ottobre 2013

 

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