PENSIAMO POSITIVO
Il
Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva la nuova riforma della
scuola, detta anche riforma Moratti. La nostra scuola
sia statale che paritaria viene interessata in questi anni da una profonda
riforma. La riforma attuale è di grande portata, in quanto influenza la scuola
materna, la scuola elementare, la scuola media e la scuola superiore.
I PUNTI CHIAVE DELLA RIFORMA
Non è
obbligatorio, ma i genitori possono iscrivere i bambini alla scuola
dell'infanzia a due anni e mezzo invece che a tre e alle elementari a cinque
anni e mezzo invece che a sei.
Per
quanto riguarda le elementari, diventa però obbligatorio iscrivere alla prima
tutti i bambini che compiono sei anni entro il 31 agosto che precede l'inizio
del nuovo anno scolastico.
Molti
sostengono che in questo modo si eviteranno le perdite di tempo come quelle di
chi magari compiva sei anni dopo settembre ed era costretto ad aspettare l'anno
dopo per fare la prima elementare: la possibilità di anticipare l'iscrizione
risolverebbe questo problema.
In ogni
caso finire l'obbligo prima permetterebbe di inserirsi prima nel mondo del
lavoro. Nella riforma Moratti è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della
vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli
culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e
abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte
personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro,
anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea. Sono favorite
la formazione spirituale e morale, lo sviluppo della coscienza storica e di
appartenenza alla comunità locale, alla comunità nazionale ed alla civiltà
europea;
E' assicurato a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno
dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il
diciottesimo anno di età.
SOLTANTO DUE CICLI
Ai giorni
nostri la scuola è divisa in 4 segmenti formativi: scuola dell'infanzia,
elementare, secondaria di primo grado e di secondo grado. Il ministro Moratti
invece la suddivide in soli due cicli: il primo comprende le elementari e le
medie, il secondo il sistema dei licei e dell'istruzione e formazione
professionali. Piace molto l'idea di un unico ciclo, il primo, che, per così
dire, unirebbe elementari e medie perchè, non ci sarebbe la frattura che c'è
attualmente tra la scuola elementare e la media e ne deriverebbe una maggiore
continuità nel processo educativo.
CONCLUSIONI: noi,
come studenti dell'istituto tecnico ITSOS, siamo favorevoli a molti concetti
presenti nella riforma del Ministro Moratti. Resta
evidente una valutazione complessiva positiva della riforma Moratti, in quanto
essa da un lato consente a chi è privo di risorse di affrontare con successo un
ciclo di studi adeguato alle sue possibilità e capacità, e dall'altro offre un
percorso di eccellenza agli alunni più dotati, in modo che gli stessi abbiano
un percorso di studi più approndito. Un aspetto approvato con successo dalla
classe riguarda l'esame di Stato: nelle scuole statali e paritarie,
soltanto il Presidente di Commissione è esterno; i commissari sono tutti
interni, si tratta degli insegnanti stessi delle classi da esaminare.
L'analisi
sulla riforma ci trova d'accordo, anche sulla possibilità, e quindi sul
diritto, di allargare la scelta del corso di studi alle scuole private per
confermare il pluralismo di idee che è alla base di ogni stato democratico e
liberale, a patto che vengano confermati e ampliati i finanziamenti agli
Istituti Statali. Siamo convinti che sostenendola in itinere, questa
proposta di riforma si potrà arricchire di utili emmendamenti contestuali alle
varie esigenze di lavoro scolastico.