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LA "NOTTE DEGLI AIRONI"

(come se una civetta uscisse a volare di giorno) 

 

PREMESSA.

Siamo al dunque. Dopo l’audizione in Commissione regionale delle tesi del “Forum parco Est delle cave” e la prima apparizione in Consiglio Regionale per la mozione della Lega, si avvicinano giorni decisivi, preceduti da discussioni e polemiche, anche forti. Mesi nei quali si sono succeduti provvedimenti amministrativi formali e integrativi anche al famoso Atto d’indirizzo, come la variante surrettizia al PLIS-PGT, in attesa dei pareri degli Enti istituzionalmente competenti e degli esiti di altre preannunciate audizioni e incontri sottaciuti o meno e chissà cos’altro ancora. La prossima settimana, dal 15 dicembre, sarà rovente. Nel frattempo è nata la L.R. 28 nov 2014, n. 31, sul “consumo del suolo” che diventa, ora, imprescindibile paradigma sia per la “procedibilità” tecnica-formale dell’Accordo di Programma (AdP) correlato alla norma transitoria (moratoria) dell’art. 5, punto 4, sia per la “procedibilità” di merito. Eventi che potrebbe determinare, anche da subito, lo stop all’ampliamento di Carosello, il cui esito non è esentata la “battaglia” fra i Tecnici e Dirigenti Regionali, alcune Commissioni  Regionali pluridisciplinari e chiaramente il Consiglio Regionale (mozioni e deliberati). Esito che condizionerà la Giunta Maroni? Un quesito che ci accompagna da sempre. Un fardello d’inutile “messinscena e teatrino” in quanto l’AdP si potrebbe attuare, tesi liberista, anche per semplice volontà dei Sindaci e Maroni. Al di sopra di tutto e di tutti nonostante i proclami di <<condivisione ascolto e partecipazione.>> Discutere di questioni interpretative formali o sostanziali a qualche giorno dalla legge, lascia molto perplessi sulla chiarezza della disposizione non senza contare la perenne cavillosità italica nell’interpretare le leggi secondo i colori politici. 

 

CAROSELLO: ATTO D’INDIRIZZO.

Ho già scritto che è difficile trovare di peggio. Un documento basato su atti tecnici di misteriosa provenienza con funzioni di suggerimento e, quel che è peggio, portati e presentati senza validazione (!). Una questione passata inosservata da maggioranze e opposizioni di ben due Consigli Comunali (Cernusco e Carugate). Documento vuoto e sciapo di contenuti fin da subito rimarcati. Manca, per esempio, un aspetto che ritengo fondamentale come i calcoli dimostrativi dell’edificabile rapportabili alla disponibilità teorica del PGT e dell’effettivo concesso assentito. In pratica l’indice del “consumo di suolo” che tratteremo più avanti. Un a previsione errata nel calcolo dei costi di urbanizzazione che dovranno essere “spalmati” non solo sui due Comuni ma anche su quelli limitrofi. La “torta” delle secondaria andrebbe quindi divisa rispettivamente del 60% e del 40%. Una L.R. sul “commercio” sconosciuta ai due Comuni pur essendo del 2013!

 

CAROSELLO: TANGENZIALE.

Dal contesto territoriale complessivo non è estrapolabile l’area di 38mila mq. , quindi non solo quelle dirette all’ampliamento, destinata dal nostro PGT a “agricola e forestazione” nota come “triangolo delle Bermuda. Area “strategica” totalmente interconnessa al’ampliamento sulla quale è previsto lo sviluppo del nuovo mega-svincolo di accesso a Carosello. Un “triangolone” cui va aggiunto un ulteriore “triangolino” di recente individuazione. Sarà questa la soluzione definitiva? Ho qualche dubbio, visti anche i vincoli Provinciali confermati ed oggetto di contenzioso al TAR. E’ talmente importante e difficile questo nodo che non mi meraviglierei se venisse accantonato tout-court. La rotatoria, per ora, coinvolge la Serravalle, concessionaria della Tangenziale Est Milano, dalla quale si attende un “parere”, nonostante si sia millantato un “contatto” mai avvenuto. Parere che si sarebbe dovuto acquisire fin da subito per la sua enorme importanza e al momento della valutazione dell’Atto d’indirizzo. Una grave mancanza, anch’essa “sfuggita” nei pre-dibattiti a due Consigli Comunali alla quale si è cercato di rimediare con un incontro urgente e recente con la Presidenza di Serravalle. Com’è possibile che siano stati sciorinati i dati sulla mobilità della zona senza la “pelle dell’orso”. Speriamo che questa gestione dilettantesca, finisca presto per il bene di tutti.   

 

CAROSELLO: DOCUMENTI E PROTOCOLLI.

Un dibattito politically correct, presuppone il rispetto delle regole base di conoscenza e acquisizione degli atti affinché ciascuno abbia il diritto di capire e valutare, in specie negli ambiti istituzionali. Qui siamo di fronte ad un fattaccio inammissibile, già accennato. Deludente e supponente il tentativo, peraltro fin qui riuscito, di proporre documenti senza alcuna cogenza ne fondativi. Fino ad ora sono state mostrate carte “taroccate” prive di ogni validazione. E’ a tutti chiaro che gli schemi di progetto esaminati pubblicamente sono stati fatti dalla stessa controparte cioè Carosello che, oltretutto, “suggerisce” ai Comuni elementi e dati “di parte” ancorché utilizzati per l’Atto d’indirizzo. Tavole non firmate, non datate e senza protocollo, magari conservate negli archivi comunali che non li possono trattenere giacché anonimi. Lo stesso Sindaco di Carugate, su richiesta della Lega, ha pubblicamente dichiarato che “non ci sono allegati”. Qualsiasi Ente Pubblico davanti a questa leggerezza quasi provocatoria, doveva rifiutarsi, in via pregiudiziale, a ogni confronto. Per questo ci sono gravi responsabilità che, per prudenza, preferisco non commentare. E’ per me pacifico che il percorso fin qui realizzato è formalmente nullo e si dovrà inesorabilmente a ricominciare daccapo per “sanatoria” e trasparenza. Visto il metodo, non sono distante dall’ipotizzare che, pubblicamente o meno, con il medesimo stile e sui “tavoli” che contano, come già accennato, potrebbero circolare carte e documenti modificati. Se ciò avvenisse, saremmo di fronte ad uno “sistema” dove si può fare e rinnegare tutto, sulla testa di tutti.  

 

CAROSELLO: PGT

Tutti sappiamo che l’eventuale approvazione dell’AdP produce “variante” alle previsioni generali del PGT in conformità ai “massimi sistemi” che accompagnano questi Accordi. Ho voluto ugualmente verificare quali e quante contraddittorietà emergono, limitandomi a questa zona nord-ovest di Cernusco, nei confronti del PGT confrontando le differenze di zonizzazione e normative che si produrrebbero. Lo studio-ricerca  multimediale, durato mesi più complesso e articolato di questa sintesi, è disponibile così come un suo estratto.

 

1.    Nel “Triangolo” lo stato di conflitto è:

a.    l’area non è solo “agricola”, come si vuol fare credere, ma anche “forestazione” (PGT – Zone aa_1)  che ne decreta  l’importanza “strategica”;

b.   la “forestazione” rafforza la seconda “strategicità” dell’area che, poiché tale, si sarebbe dovuta inserire nel PLIS (DGP n. 501/09 del 25.5.2009). E’ inconcepibile che la “forestazione” venga proditoriamente esclusa;

c.    è la stessa illogicità dell’avvenuto scorporo di questa area dalle “sensibilità alte” sempre previste dal PGT come tutto il contorno territoriale;

d.   davvero stupefacente è l’idea e l’erroneo fuorviante affermazione che quest’area non è “strategica” (quarta volta) in quanto “lotto intercluso”. Una panzana di chi non conosce il diritto civilistico-urbanistico;

e.   la quinta “strategicità” contrapposta è dimostrata dal suo valore, pagato a “peso d’oro” da Carosello. 

 

2.   Al Parco Aironi, lo stato di conflitto col PGT è:

a.    la “trasformazione urbanistica” di parte dell’area del Parco per effetto della nuova edificazione;

b.   il sedime dell’intervento edilizio è stato strumentalmente stralciata dal PLIS nel quale era inserito. Idem per la “sensibilità molto alta”;

c.    sulle forre del laghetto i cosiddetti “corridoi ambientali” del PGT, si concretizzerebbero con aberranti “ricuciture edilizie” probabilmente incistite nella costruzione principale. Un eufemismo che sottende manufatti di cemento e possibili profonde “palificazioni” strutturali affondanti nel suolo-sottosuolo e falda del Parco-Laghetto. Edificazioni poste a filo-cavaliere di una pubblica proprietà senza rispetto delle distanze codicistiche e regolamentari;

d.   infine, importantissimo, dal vincolo insormontabile che definisce il Parco bene “paesaggistico già esistente per effetto delle L. 42 del 2004” che il progetto elude e distrugge. Come possa succedere questo fatto – maldestramente sottaciuto a tutti - è un mistero e va pubblicamente denunciato. Questo vincolo, da solo, è pregiudizievole all’AdP. Mi chiedo come la Dirigenza comunale non abbia disposto per il diniego assoluto già nella fase istruttoria, in aggiunta all’invalidità dei documenti ghost.   

 

Siamo di fronte a tutta una serie di “ostacoli” che per numero e qualità sono davvero impressionanti, non rimuovibili con un semplice colpo di spugna e con le “variante” dell’AdP. Sulle conflittualità denunciate resterà imperitura la rinnegazione del PGT di Cernusco.

 

CAROSELLO: VARIANTI ORDINARIE AL PGT.

Una delle questioni che rimangono senza risposta – anch’essa politicamente fondamentale - è quella di capire il perché non si è dato avvio a una procedura di “variante ordinaria” al PGT, poiché il problema dell’ampliamento era conosciuto da qualche tempo. Lo prevedono le norme, la buona prassi amministrativa cautelativa lungimirante e più corretta. Anche a motivo che, nel frattempo, a Cernusco si è messa in piedi la 1° variante per il commercio (anno 2012, efficace da qualche mese). Su questo fatto – passato sempre sotto il totale silenzio dei Consigli Comunali e della comunità civile – posso solo formulare delle ipotesi a larga spanna perché c’è qualche cosa che mi sfugge o non conosco. Si è adottata questa formula per “salvare la faccia” del programma elettorale della maggioranza? Si è voluto delocalizzare le responsabilità per “lavarsene le mani” e fare “retromarcia” in caso di diniego? Chi è stato il potente “consigliori”, poco stratega, che ha inventato questa contorta soluzione? Personalmente tiro un grosso sospiro di sollievo perché se si fosse attuata la “variante ordinaria Carosello” a quest’ora l’ampliamento sarebbe cosa fatta.

 

CAROSELLO: PLIS-CAVE.

La Giunta Provinciale, con la recente e fin troppo tempestiva Delibera N. 337 del 25 novembre 2014, a ridosso delle discussioni su Carosello in Regione, ha inteso formalizzare l’ampliamento del Parco Locale di Interesse sovra comunale (PLIS) per circa 234 ha. di nuove aree Cernuschesi. Trattasi di una notevole superficie che aggiunta ai 73 ha. già conferiti comporta un totale di 307 ha. Questo fa si che Cernusco, oltre ad essere il capofila degli altri Comuni del Parco (Cologno M.ze, Brugherio, Carugate, Vimodrone) è quello che più contribuisce in termini quantitativi. E’ una dimensione poco meno di un quarto di tutto il territorio Comunale. Questo conferimento appare ora chiaramente strumentale essendo stato promesso e ripromesso da anni. Chi ha vissuto gli albori del PLIS li conosce perfettamente. Il PLIS complessivo di tutti i Comuni è quindi ora dimensionato in 800 ha. Il conferimento Cernuschese non è una conquista di nuovo territorio preservato dal PGT, ma ereditato e reso possibile da vincolistiche remote e reiterate nella strumentazione generale dei diversi PRG succedutisi nel tempo e da sempre definito e conosciuto come “Parco Comprensoriale”. Una lungimiranza amministrativa da non sottacere. Questo a partire dal PRG 1984, allora fondato sugli ancora più remoti Programmi di Fabbricazione allegati ai regolamenti Edilizi post “legge ponte” (1967). Dalla vincolistica di questa grande fetta di territorio fanno parte i vecchi Studi del PIM (Piano Intercomunale Milanese) precursore della Città Metropolitana, facilmente reperibili e il Decretone Ministeriale 260 dei primi anni ’70.

Le aree nel PLIS di proprietà del Comune di Cernusco sono pari a (soli) 10 ha. Un buon conferimento se non si cercasse di far credere che sarebbero 300 ha. (vedi anche dichiarazione di Pizzul in Consiglio Regionale). I due ambiti estrattivi ATE conferiti nel PLIS sono di 64 ha. di cui 24 ha. proprie dell’attività estrattiva. Le restanti aree di 233 ha. sono private e comprendono anche nuovi ambiti di escavazione, non inseriti nel Piano Provinciale, con dimensione non cognita (Cernusco non ha la Tavola della “verifica del dimensionamento del PGT). Di questo specifico problema delle “cave” mi sono accorto nello studiare “Carosello” e “Aironi”.

Riguardo all’atto di conferimento, è del tutto singolare il fatto che la superficie conferita non è esattamente quella del PGT (già monco all’origine) essendo state stralciate le aree del Parco Aironi e delle Bermuda, oltre ad una terza area (distributore).  Con la proposizione di un’area diversa dal PLIS del PGT si compie uno “sgarbo” politico-amministrativo davvero particolare e unico che si concretizza con una NON dichiarata “variante” al PGT, by-passando completamente il Consiglio Comunale, informato degli stralci PLIS a luglio, ma non edotto che il tutto è subordinato ad previo atto programmatorio “a parte”. Un colpo di mano indegno visto che “anticipa” negli atti – né validi né cogenti – anche la futura “variante” al PGT-PLIS dell’AdP.

Si forza inutilmente una situazione incresciosa con l’ausilio della Provincia moribonda e in totale disarmo politico-strutturale. Una sorta di testamento postumo politically incorrtect. Non credo di essere distante dall’ipotizzare che se l’AdP non si concretasse, occorrerà rifare gli atti di un conferimento amputato e non inclusivo.  

Nel merito e sulla qualità delle aree conferite, occorre però avere il coraggio di dire come stanno, effettivamente le cose anche in forza del deliberato Provinciale laddove precisa che ci sono “ambiti non soggetti a trasformazione urbanistica” (art. 7 del PDR del PGT). Una terminologia involuta e nebulosa ma che semplicemente significa “aree per le Cave”, come se queste fossero zone “affrancate” e non consumassero suolo. Aree bacate da un verme inarrestabile. E’ plausibile che l’atto di conferimento (come in passato) non contenga alcuna descrizione sull’effettivo stato di fatto né registri le dicotomie con lo stato previsionale del PGT e del PLIS. Siamo di fronte quindi a una classificazione previsionale diversa dalla situazione “de facto” essendoci terreni, come le cave, dismessi, esausti, inagibili e inservibili che da anni attendono una sistemazione. Ricordo che, dentro al PLIS, ci sono ambiti estrattivi attivissimi e produttivi (ho alcune documentazioni fotografiche impressionanti) che proseguiranno nello squartare un’enormità di suolo e sottosuolo Cernuschese, falde comprese. Necessita maggiore chiarezza ed onestà nei conferimenti che sono da valutare non solo sulla “carta”. Nell’atto Provinciale sono perfino conferite le “cave future” previste solo dal PGT di Cernusco. Quello di condizionare con atti cogenti il “futuro” di competenza di altri Enti è un costante di Cernusco. Infatti, queste aree di stretta competenza Provinciale non rientrano ne sono previste in nessun Piano di Escavazione, fermo a quello del 2006. Prevedere nuovi e grandi ambiti ATE di futura escavazione prima del tempo e solo sul PGT lascia del tutto esterrefatti. Cave presenti e cave future che, tra l’altro “strangolano” l’elemento storico e naturalistico più forte e conosciuto a Cernusco dal valore ambientale e affettivo inestimabile: Il Fontanone. Inaccettabile.

Ma come? Si chiede alla Provincia di deliberare l’ampliamento del PLIS e, per contro, non si è comunicato l’ampliamento delle cave previsto quattro anni fa con il PGT? Una contraddizione enorme. C’è chi sostiene che davanti a questo interrogativo, Comincini in una Commissione abbia affermato che <<c’era un accordo con la Regione!>>. Chi sono poi i beneficiari di questi nuovi ambiti estrattivi passati sotto il totale silenzio della politica Cernuschese? Migliaia e migliaia di mq. di suolo inservibile e impossibili da recuperare se non nell’arco di parecchi decenni, generosamente “donate” o forse meglio sarebbero a dire “scaricate” nel PLIS per fare “quantità”, da contrapporre alla “miseria” degli stralci di “Bermuda-Aironi” (sempre Pizzul). Stralciare le “nuove cave” previste dal PGT sarebbe il minimo e una doverosa e seria “variante” al PGT. La dimensione delle nuove cave e il loro impatto “ambientale” fa impallidire l’operazione Carosello così come svuota la supposta grande valenza del conferimento.

La forte dicotomia fra le destinazioni urbanistiche (previsioni) e stato di fatto delle aree conferite - suolo lunare e metastasi territoriale impazzita e irreversibile, lontanissima dall’auspicata “fonte di eccellenza” declarata per le cave e vista la totale inazione e abbandono da decenni, è uno dei primissimi nodi della gestione che il Governo del PLIS dovrà affrontare, prima di prenderli in carico (o sulla gobba).

 

CAROSELLO: VAS – DOCUMENTO DI PIANO – STATO DI FATTO - CONSUMO DI SUOLO

A cinque anni dal documento di VAS (2009) propedeutico al PGT, il Comune di Cernusco non ha prodotto alcuna statistica sul vero consumo del suolo (concesso edilizio).  L’ultima statistica cognita è del 2007 legata al Bilancio 2008, inservibile giacché dati ISTAT che, notoriamente, è molto diversa da quella “plano-volumetrica-urbanistica” ch conta davvero. Una grave mancanza di per se ma resa ancora più grave dalle raccomandazioni-obbligazioni imposte da atti vigenti. Senza questi dati anche l’ampliamento di Carosello è ingiudicabile anche per mancanza di numeri.

Che cosa dice la VAS (stralcio) in tema di consumo di suolo:

Dall’analisi condotta utilizzando i materiali e i concetti di letteratura (a partire dalla definizione tecnico-concettuale del consumo di suolo incorporata nella figura del triangolo di transizione), le tecniche di analisi proprie del calcolo dei consumi di suolo, le indicazioni fornite con il PGT e con il PRG del 2002 e, infine, le indicazioni del PGT, pur mediate dal Quaderno del piano territoriale n. 28 (2009), per la parte ancora vigente, la valutazione della sostenibilità ambientale delle scelte del PGT in merito al tema del consumo di suolo approda ad una duplice valutazione:

-   Il DdP, pur diminuendo le previsioni del PRG per quanto concerne le superfici lorde di piano non residenziali, produce, de facto, dei consumi di suolo che teoricamente eccederebbero quanto indicato nel PTCP della provincia di Milano soprattutto in quanto la superficie urbanizzata del comune è già oltre la soglia del 50% del territorio comunale. Non basta?

-   Però, il combinato disposto delle indicazioni del PTCP (prov. MI) sul consumo di suolo, si applica al territorio all’esterno del perimetro del tessuto urbano consolidato. Poiché i consumi di suolo derivanti dalle previsioni del DdP, tutte interne al perimetro del tessuto urbano consolidato, non vengono formalmente considerati tali. Come dire: la sostenibilità in tema di consumi di suolo è soddisfatta da un punto di vista che potremmo chiamare ‘de iure’. Non basta?

Che cosa dice il DdP del PGT per tenere sotto controllo il consumo di suolo - Art.2 - Monitoraggio

Ogni venti mesi, a partire dalla data di approvazione del DdP, l’A. Comunale provvede ad accertare, con riferimento al tempo trascorso, il conseguimento degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo di cui al precedente art.1 e ad adottare le necessarie o comunque opportune misure correttive. Dette misure consisteranno nella riduzione dei menzionati obiettivi ove risulti che lo sviluppo già realizzato abbia determinato o stia determinando effetti negativi non previsti con la valutazione ambientale strategica; tale riduzione sarà operata a carico delle previsioni relative alla nuova edificazione nel tessuto urbano consolidato. Anche ove il monitoraggio evidenziasse il sovradimensionamento degli obiettivi di cui al precedente art.1 in relazione alla domanda ed alla capacità effettive di sviluppo, le misure correttive consisteranno nella riduzione degli obiettivi medesimi. Per ogni operazione di accertamento viene prodotta apposita relazione da diffondere anche a mezzo del sito WEB del Comune. Non basta?

Che cosa dice e documenta il parere sui PGT delle Giunta provinciale?

Cernusco è nella top-ten. L’indice della superficie comunale antropizzata DUSAF (destinazione d’uso dei suoli agricoli e forestali) ICS è/era del 60,76%. L’indice del Consumo di Suolo SUISC (superficie urbanizzate e urbanizzabile) l’indice ICS è/era del 67,42%. Sono criticità apicali insuperabili in aggiunta a verifiche non compiute. Non basta?

 

CAROSELLO E PARCO AIRONI – OSANI NATURALISTICA.

L’Assessore Marchetti – con onestà intellettuale - nel Consiglio Comunale di Cernusco del 27 novembre 2014: dichiara che <<Il parco degli Aironi è un’Oasi naturalistica>>. Non basta?

 

LA “NOTTE DEGLI AIRONI” E’ ARRIVATA.

La civetta non vola di giorno: il suo regno è la notte. L’Airone non vola di notte: il suo regno è il giorno. Se il giorno diventerà notte l’Airone non volerà più. Giorno e notte saranno il regno dei quaquaraquà.

 

Cernusco,12 dicembre 2014 / SERGIO POZZI.


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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