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Convegno 5 marzo 2011: “Azioni per una città sostenibile:
cosa fa il Comune, cosa possiamo fare tutti

 

Grandi assenti: Consiglieri Comunali (quasi tutti) e Partitica locale; Face-bookisti e blogger  della serie “ci piace” ma non vengo/non posso venire; Amministratori di condomini per le esperienze dirette, Professionisti e Progettisti sempre per le esperienze dirette nonché Esperti antinquinamento dell’intellighenzia Cernuschese non invitati o disattenti; Pubblico scarsino anziché no; finalmente un momento adeguato commisurato alla gente comune: cioè il soggetto che alla fin fine dovrà sostenere gl’interventi e pagare per le “rinnovabili” e suggerire concretezze come vedremo alla fine di queste mie righe di commento.

Dati e studi: Nessuna dispensa d’aiuto per quelli sulla CO2 (anidride carbonica) e troppo scarni  con numeri finali “assoluti” senza dettaglio ne dimostrativo per come ci si è arrivati (reiterazione di un vizietto) tanto da sollevare più di un dubbio dovendoli valutare li per li, seguendo le slides; mancata e più precisa correlazione con le proposte del PGT tra il consolidato 7% d’incremento della popolazione dal 2005 al 2010 e la previsione, non argomentata o sottaciuta, sui futuri 3.000 abitanti pari al 10% nei prossimi 5 anni: un delta che conferma le mie analisi documentate di crescita molto sostenuto del PGT; l’impatto degli edifici condominiali  - anche di proprietà comunale - che rappresentano la stragrande quantità dell’inadeguato edificato Cernuschese (e nazionale in genere) del tutto dimenticato nell’analisi il che, in un convegno del genere, non è affatto positivo; parimenti negativa la mancata disamina - che personalmente ritengo fondamentale - su cosa conviene fare, razionalmente,  per primo: puntare sulla ristrutturazione edilizia-funzionale complessiva degli edifici e/o solo sulla parzialità delle “rinnovabili”? C’immaginiamo i pannelli solari su un tetto tutto da rifare? Meglio o più importante il vestito o il cappello? Sempre personalmente non ho alcun dubbio su come procedere: una questione tecnico-economica concreta molto forte che allarga notevolmente la previsione di spesa degli interventi indispensabili per un vero risparmio energetico complessivo tanto più se correlato alle peripezie di chi vive ed intende adeguarsi nei condomini dov’è è risaputa la mancanza di soldi e senza “autofinanziamento”: un problema che la Politica deve farsi carico; da ultimo, nessuna menzione sul peso degli oneri-costi generali che la Comunità si accolla per rendere disponibili le “rinnovabili” sommate ai “risparmi e rimborsi” fiscali e ai proventi scomputati sulla bolletta. Le “rinnovabili” per ora sono una possibilità per l’élite e per chi ha i soldini, anche con sacrifici.

Diffusione, informazione: se non ancora fatto, anche in forma sintetica, occorre pubblicizzare il “patto dei sindaci” firmato a Bruxelles nel 2009, per acquisirne il valore e diffonderne la condivisione collettiva per l’impiego di energia sostenibile.

Questionario inadeguato: quello distribuito a rischio fallimento anche per l’esiguità dei presenti e la loro resa. Un test senza quorum sufficiente sperando che non si ripeta l’esperienza minimalista delle interviste del PGT. Anche qui, nel questionario, è totalmente elusa la questione condominiale che valutata da sola rappresenta una fetta notevolissima per acquisire conoscenze e orientare indagini e proposte. Di questo occorre tenerne conto nella pre-annunciata verifica edilizia, in loco, del Politecnico. Mi chiedo se questa indagine, non la si poteva abbinare a quella del PGT (stato di fatto-morfologia dell’edificato-soglie storiche degli immobili) sperando che siano state compiute. Un questionario che non può prescindere da una migliore e più attenta distribuzione-diffusione anche via web, compilabile davvero, questa si, on-line!

Trasparenza ed onestà: auspico che i dati sulle “rinnovabili” e sugli obiettivi siano compilati in modo indubitabilmente onesto e veritiero e senza nessuna paura di dire come stanno le cose, lo richiedono trasparenza ed etica. Per capirci, sulla stessa lunghezza d’onda, come ha candidamente ammesso con onestà intellettuale degna della stirpe, il Consigliere Comunale Erica Spinelli a proposito delle “rinnovabili” di casa sua: se ho ben capito il “termico”, a differenza del “fotovoltaico” con dati concreti alla mano e per via della latitudine Cernuschese e orientamento del fabbricato, non appare remunerativo con spesa di dubbia convenienza. Il che val ben di più di qualsiasi relazione o proposta tecnico-commerciale che i venditori, invece, se ne guardano bene dal dire fino in fondo: idem per gl’istituti filo “rinnovabili”.

Conclusioni: positiva l’iniziativa e l’idea conduttrice; da migliorare nei contenuti tecnico-espositivi-partecipativi (!). Una strada non impossibile in linea con le aspettative del convegno: “La città sostenibile, le azioni dei cittadini e di strategie delle istituzioni verso la cultura della sostenibilità”. Servono azioni propositive più approfondite e concrete per centrare, aiutare e convincere la gente senza dimenticare l’edificato condominiale Comunale, il primo a dover dettare l’esempio. Obiettivi che una Pubblica Amministrazione si deve porre e tenere sempre presente per raggiungere una migliore qualità della vita: un valore intrinseco anche senza il protocollo del “patto” comunitario. Ricomprendendovi, oltre alla CO2, il PM10 e simili.

Qui si giocano i futuri destini Amministrativi della nostra Città e, bene sommo ancor più importante, la nostra salute-sopravvivenza se è vero che in Lombardia l’inquinamento accorcia la vita di ciascuno di noi 16 mesi; lo si rapporti ai quasi 10 milioni di abitanti: l’esito è spaventoso.

SERGIO POZZI       


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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