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PGT: Fatta la legge, trovato l’inganno? 

 

 

“L’errore è stato quello di subire i tempi dettati da una legge sbagliata. Un errore tutto politico”. Così afferma Enrico Fedrighini Consigliere Comunale milanese dei Verdi a proposito delle modalità di esame delle osservazioni e definitiva approvazione del PGT di Milano. Conclusione onesta che faccio mia per quanto dirò di seguito.

Non è la prima volta che tocco il dolente tasto delle leggi sbagliate che subiamo tutti senza colpo ferire, nemmeno con una semplicissima interrogazione-proposta in Consiglio Comunale per dire: “ci siamo anche noi – attenzione che qui è impossibile lavorare con questa legge”. Purtroppo la classe politica nazionale regionale e locale è perennemente distratta e si accorge del malfatto solo al momento del bisogno o, forse, nemmeno per quello. Fra le pessime leggi a livello nazionale ricordo quella sul “riscatto del diritto di superficie” che non ha risolto per nulla il regime del suolo illusoriamente reso libero ingarbugliando i contratti senza dire cosa succederà alla fine della concessione; il fallimentare e più volte reiterato “piano casa” sul quale, in tempi non sospetti (16 luglio 2009 su Cernusco Insieme) scrissi: "Opache follie e topolini" in attesa della ormai prossima quarta edizione-rilancio. Quelle regionali che hanno permesso la pesantissima riduzione degli standards urbanistici oltre che modificativa dei parametri teorici delle previsioni consentendo una cementificazione fuori da ogni controllo rispetto alle reali necessità di crescita e sviluppo; la famosa legge dei “sottotetti” che fatta talmente male e ne vediamo gli effetti, ha reso necessaria l’emanazione di una leggina autenticamente interpretativa della prima e, ora, la legge sui PGT nella parte che fissa tempi indecenti per depositare osservare controdedurre e approvare il PGT ma che liberalizza del tutto i tempi di disponibilità della delibera conclusiva, atto principe.  

Una classe politica generale miope che non si accorge di nulla: destra, sinistra o terzopolista che sia e di qualunque colore. Una classe che si sveglia solo per esaminare la collezione della poco indossata e striminzita lingerie delle ragazze del Lele. Un paese in attesa della diagnosi sulla vociferata satiriasi del premier, mentre Cernusco pare tutta assorta dal busillis, poco glamour, dei rimborsi spese indennità e simili che gli Amministratori locali si sarebbero auto-aumentati.

 

1)   Comune di Milano. La scelta d’ accorpare le osservazioni per tematiche omogenee senza controdedurle una ad una, può essere diversamente interpretata: grave decisione unilaterale per bay-passare il dibattito-confronto o impossibilità a fare diversamente per colpa della mala legge?

2)  Comune di Cernusco. La foga balneare di “stare dentro ai tempi” per esaminare le osservazioni - anche se ho dimostrato che c’erano margini per meglio favorire la partecipazione - è del tutto vanificata dall’amara constatazione che non è tutt’ora disponibile la delibera, nonostante che il testo emendato fosse bello (?) e pronto (!). Siamo di fronte ad una singolare indecenza che la dice lunga sull’onestà intellettuale della fregola estiva. Anche qui nascono interrogativi: dilazione politica, intoppo dirigenziale, intervento di Ente tutorio o evento inconfessabile? Si accusano i tempi tecnici impossibili per l’esame-controdeduzione e, per contro, si autodeterminano tempi indefiniti per la pubblicazione deliberativa già trascorsi oltre tre mesi? Chi ciurla nel manico? Una contraddizione e strumentalizzazione atroce non so se solo favorita dei “buchi” della legge!

Due situazioni diverse ma emblematiche di mala prassi. Sulla “Milanese”, vien da pensare che la ristretta tempistica ha fatto tremendamente e furbescamente comodo cancellando il confronto politico. Sulla “Cernuschese” si dorme tutti per il ritardo aggiuntivo inaccettabile: forse la delibera sarà disponibile per le prossime ferie? Di sicuro, nell’uno e nell’altro caso “fatta la legge, trovato l’inganno”. Dormono i Consiglieri Comunali che nemmeno si sono accorti che è mancante un elaborato essenziale Dimostrativo dei dati del PGT  (Verifica del Dimensionamento) ampiamente denunciato. Dormono quelli trombati dal “conflitto istituzionale” che ha cassato le loro osservazioni forse fatte in nome delle gante comune e che andranno a finire nell’oblio sistematico.

Di Milano poco m’interessa se non in termini generico-culturali. Per Cernusco attendo un segnale di vita a fronte dell’incapacità, da una parte di “giustificare” il ritardo e, dall’altra di “denunciare” il fattaccio. Personalmente non ho le possibilità d’imbastire ricorsi giuridici su questioni di legittimità o di merito per contrastare l’inettitudine delle controdeduzioni, talune perfino ideologicamente false rispetto ai quesiti posti con le osservazioni.

Pongo interrogativi quesiti e sollevo questioni cercando sistematicamente ma inutilmente di riscontrare nei fatti la vera politica unita alla sincera etica: due cose che m’illudo sempre di trovare a Cernusco.

POZZI SERGIO


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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