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Cernusco Verde e tariffa igiene ambientale:
questionari cervellotici non compilabili
 


La recente circolare della Cernusco Verde sulla tariffa d’igiene ambientale è un esempio di come ancora opera la pubblica amministrazione: passi per il foglio fattura, non certo per l’allegato: un questionario che la dice lunga e cattivo esempio di colloquiare coi cittadini.

Dati catastali:

-    perché richiederli visto che sono già noti in Comune? Gli Enti pubblici non comunicano fra loro? Oltre al Catasto stesso, l’ ICI non è una banca dati utilizzabile allo scopo?

-    i dati sono richiesti anche agli Inquilini, Affittuari e, per le case Comunali, agli stessi Assegnatari: tutti soggetti che non solo non li possono conoscere ma nemmeno hanno titolo per rispondere. Solo per questo motivo stimo che non meno dal 30% al 40% dei questionari, risulterà inevaso;

-    come gl’Inquilini debbano/possano barrare le caselle vuote con una “X” alternativa in caso di mancato accatastamento, resta un mistero;

-    come si possano sanzionare coloro che non conoscono i dati e non hanno titolo a rispondere (vedi sopra) per mancata compilazione del questionario, resta un mistero ancora più grande;

-      I Proprietari degli immobili affittati, veri ed unici titolati a rispondere, non sono stati interpellati e coinvolti: un mistero assoluto.

Bidoni assegnati:

-    il nome del condominio ed il nominativo dell’Amministratore sono di pertinenza dei Proprietari dell’immobile e non dell’Affittuario il quale, non solo potrebbe non conoscerli, ma non ha titolo per rispondere (vedi sopra);

-   i bidoni nei cortili-corte potranno essere segnalati più volte dagli stessi Proprietari e/o dagli Affittuari minando alla base la statistica;

-   i nominativi degli Amministratori sono conosciuti in Comune: per esempio basterebbe consultare le  istanze per la messa in esercizio degli ascensori e le targhette identificative nei condomini;

-    il quesito sul parco bidoni nei condomini andava indirizzato agli Amministratori e non ai residenti e/o comunque andava specificato meglio nella circolare .

Con queste premesse, la statistica sarà un flop assoluto. C’è almeno l’idea di quali tribolazioni, ansie e preoccupazioni inutili è investito il “semplice comune cittadino” ?

C’è stato un minimo di analisi dei fatti prima di “sparare” circolari incompilabili? Ci si rende conto che i questionari sono indirizzati alle persone sbagliate? O si pensa che si fa prima facendo “tribulare” i cittadini invece che a razionalizzare le procedure e ragionare sulle prassi? Si ripete la storia di qualche anno fa quando si chiedevano le “piantine” (di rosmarino e salvia…) per il calcolo delle superfici degli alloggi quando i disegni erano già disponibili nella pratica edilizia.

Alla faccia del citato art. 25 del Regolamento Comunella (Regolamento de che?) o della Legge 196/2003 sul trattamento dei dati personali: infatti si richiedono quelli degli altri!

Incredibile ed inaccettabile. Ma dove vivono i cervelloni di questa iniziativa?

SERGIO POZZI

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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