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Sei in buona compagnia Don Luigi 

 

Al tuo esauriente “Dimmi perché” su V.A., aggiungo qualche nota personale sempre riferita alla presa di posizione del “Punto”, che tu non citi apertamente. E’ per via di quella parte di risposta al lettore anzianotto che manifestava il proprio dissenso alla linea del giornale. Un “buffetto” sulla guancia (cadente) condito dall’espressione compassionevole: “mi fa tenerezza”. Forse riferita (la tenerezza) al “pannolone” dell’incontinenza mentale (sospetto di Alzahimer?) di cui soffrirebbe il malcapitato, visto che non capisce “cosa c’è in atto” negli Oratori! Brutta davvero la vecchiaia, l’incontinenza, la malattia e l’offuscamento mentale! Di chi? Perché un conto sono le opinioni e la sana critica; qui c’è ben altro!

Qui sotto attacco, non c’è solo Voce Amica. Nemmeno i Preti. Nemmeno gli Oratori.  Neppure i Missionari. Manco esente è il Paradiso lassù, diventato “rosso” all’improvviso come scrivono altri. Qui sotto attacco c’è tutta la Chiesa locale e la sua storia, proprio ora fortemente impegnata nella costruzione della Famiglia di Nazaret. Chi s’aspettava interventi qualificanti su questo fondamentale problema, anche dal consesso civile e dai media “esterni” è servito a dovere. Non frega niente a nessuno. Figuriamoci dai cattolici-moderati, con ciò intendendo solo quelli che scrivono o pensando certe scemenze. Il relativismo, il qualunquismo e soprattutto l’ignoranza dei fatti nella loro complessità e nell’insieme, che è pur sempre quello che conta, porta a queste conclusioni. Gli aggettivi qualificativi li hai già usati tu; anch’io pensavo che il delirio elettorale fosse terminato. Ecco perché sostengo che c’è qualche cosa di ben più grave e profondo.

Non sono anzianotto, ma credo di conoscere un poco di storia del nostro Oratorio-Parrocchia che volutamente accomuno: un binomio inscindibile. Qualche esempio. Don Secondo, era il prete dell’oratorio. Con le sue idee che facevan presa sulle coscienze dei ragazzi di allora, combatteva i tedeschi e i fascisti: vuoi che non sia stato “partigiano-rosso”? Don Silvio, con quella sua sfrenata passione per tutto e che ha ricreato la base giovanile del primo dopoguerra, era un vero “estremista”; quindi come poteva  essere un prete-cattolico-moderato? E che dire di quel Don Carlo col suo travaglio interiore, ancora e sempre dentro la Chiesa? Portava centinaia di ragazzi a fare il bagno al Naviglio in costume: un vero “rivoluzionario”! Per non parlare del Prete che veniva da “quel ramo del lago di Como”. Il papà, socialista vecchio stampo, offriva bottiglioni di vino rosso a tutti! Rosso il vino, rosso il papà, come poteva non esserlo il figlio Prete? Con lui si era sviluppato un “fermento” giovanile unico (anche perché il fuoco-rosso covava sotto la cenere della società). Perfino i falò di S.Antonio coloravano di rosso-fuoco. Era prima e dopo il sessantotto e gli oratori erano presi di mezza come non mai. Ridiscussi da “dentro”, non come in questo caso da chi non conosce nulla, non li ha mai frequentati e parla da fuori. Ne uscì una nuova classe politica che ancora oggi segna questa città e ne ha travalicato i confini. Quei giovani furono etichettati, dai cattolici-moderati di allora, di “sinistra” come lo era il loro periodico “Il naviglio”. Poi, come si è visto, cresciuti e usciti dall’oratorio, ciascuno secondo logica e maturazione e con il proprio bagaglio, si è incamminato per le vie del mondo, in tutte le direzioni. Un’ esperienza che ha incendiato un paese adagiato e dormiente. Un foco-rosso di amore e di passione per i veri bisogni della gente. Eppure, in quel periodo, le maggiori battaglie culturali erano “contro” la sinistra di nome e di fatto di via Balconi, rossa davvero! Ma come, sinistra contro “sinistra”? Si scomodarono Don Saldarini (si proprio lui) e l’altro Don Locatelli, l’esegeta, per sostenere le contrapposte tesi sull’origine dell’uomo. Gianmarco, Agostino, Franca, Pinuccio da una parte, gli oratoriani dall’altra. Qualcuno che pendolava. Darwin “contro” Teyllard de Chardin. Da una parte i rossi e dall’altra i “rossi”? E che dire dei Missionari? “Pericoloso”, di certo non moderato, è quello che opera in Sudafrica. Si proprio lui che ha partecipato “dentro” alla marcia per il G8 di Genova e la cui esperienza, raccontata tempo fa anche su V.A., venne fortemente criticata, sempre su V.A., da un ex oratoriano doc, come ancora ama definirsi, poi passato in tante e forse troppe esperienze partitiche, “missionarietà” civica compresa. Poi sappiamo tutti com’è andata a Genova. E che dire del capostipite di tutti i Missionari Cernuschesi? Si proprio quello che conosce Lula. Un  pellegrino del corpo e dello spirito che vive questa precarietà e sofferenza missionaria come un dono di Dio, da una sponda all’altra del mondo con la sua “grande sete”. Se non è di “sinistra” lui chi lo è? E magari viene chiamato a consacrare matrimoni, non solo di cattolici-estremisti ai quali il fumo delle candele da prurito, ma anche di coloro che ci tengono a definirsi moderati, ovviamente celebrati in chiese VIP.

Sulle tue “colpe e connivenze” del passato hai già risposto. Forse chi scrive stupidaggini, non avendo il coraggio di attaccarti direttamente, tenta di dividerci. Forse pensano a dei sosia. Ma tu non sei sempre e ancora quello? V.A. non è la stessa che pubblica interviste e pareri, senza distinzioni? I Missionari non sono ancora quelli? Gli Oratori-Parrocchia non sono rappresentati dal pensiero e dalla passione del Don Andrea di turno? Con tutte le forti difficoltà non hanno sempre svolto e svolgono la loro funzione educatrice e di preparazione ai percorsi di fede? Poi ciascuno per la propria strada come lo è sempre stato. E se un ex ragazzo dell’oratorio diventa Sindaco (non è il primo e spero nemmeno l’ultimo) si faccia festa per qualche giorno, ma si pretenda da lui ben di più di tutti gli altri, com’è giusto che sia, visto la provenienza. Tranquillo Don Luigi, sei in buona compagnia. E scusa qualche paradosso.

Sergio Pozzi


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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