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“TRA VENTI ANNI”
 

Prima di accampare auto-celebrazioni su meriti amministrativi per aver fatto un mare di cose, occorre ricordare ciò che invece si sarebbe potuto-dovuto fare o fatto male. Dalle nostre parti, l’esame di coscienza dei politici-politicanti proprio non esiste, figuriamoci in questi periodi. Non sono tesi nuove le mie, ma sempre m’illudo per un minimo di riflessione su errori ed omissioni, almeno in certi momenti. Lo richiede il pudore. Forse c’è ancora tempo.

Piano Regolatore desaparecido.
E’ una storia triste, ambigua, non certo politically correct. Non ho elementi sufficienti per ricostruire la sparizione del primo PRG di Frigerio Paolo. Tutti sanno che il PRG è (era) lo strumento degli strumenti. Credo che, almeno inizialmente per affrontare il caposaldo della gestione territoriale di un Comune, l’ex Sindaco abbia dato fondo a tutte le sue risorse e al suo carisma direttivo, compresa la macchina comunale. Quindi ci credeva. Non è possibile il contrario. Un compito difficile, pieno d’insidie dove le scelte si devono soppesare ben bene ma dove l’esito, se finalizzato al bene pubblico, può ripagare tutte le fatiche d’una intiera legislatura. Escludo quindi che al suo primo PRG (noto come quello della Lega) l’ex Sindaco abbia profuso impegno superficiale o peggio ne abbia subito le scelte. Le cronache di quel tempo lo dimostrano e farei torto alle sue responsabilità e al suo protagonismo. Alle presentazioni del Piano ed ogni volta che se ne discuteva, sembrava di assistere alla cavalcata delle Valchirie tanta era l’enfasi ed il trasporto profuso, accompagnato dall’inevitabile giustizialismo sul marciume precedente, come quando Lui favoleggiava che i PRG di prima erano carenti di standard. Ma ecco che, proprio al momento di cogliere i frutti di cotanto impegno in vista del traguardo, il PRG è desaparecido. L’evento è assolutamente unico nel panorama delle gestione territoriale in qualunque latitudine. Le reazioni politiche e le contro-reazioni sono tutte documentate. Ma come? S’impiegano anni e risorse pubbliche, si coinvolgono un mare di soggetti enti associazioni, si movimenta una intiera popolazione creando attese promesse illusioni e disillusioni, si deve invertire la rotta di una pianificazione precedente “disastrosa” … per che cosa? “Più che il dolor potè il digiuno” e divorare il proprio figlio primogenito? C’è qualche cosa che non quadra in tutta questa vicenda. Come può essere stato così relativamente semplice farlo sparire? I Cernuschesi ancora aspettano una spiegazione plausibile. Prima conclusione: il primo PRG dell’era Frigerio un fallimento indimenticabile, politicamente imperdonabile.

Piano Regolatore indegno.
Un'altra storia triste, o meglio, né è il continuo sempre tenendo conto dell’importanza assoluta del PRG. Rispetto al primo, ho raccolto con enorme fatica dati e documenti per elaborare un studio a disposizione di chiunque voglia approfondire l’analisi. Un PRG purtroppo ancora vigente, rifatto dalla mattina alla sera incaricando (ovviamente) altri Progettisti; il che vorrà pur dire qualche cosa. Tralascio l’aspetto delle rendite territoriali aggiuntive: c’erano nel primo e qui si sono sommate ma, a differenza di altri, è questione che non m’interessa. Un PRG che non ha saputo pianificare un bel nulla. Per contro, ha autorizzato una fagocitazione smisurata di territorio e d’ambiente ben oltre le necessità abitative sostenibili. Altresì e peggio, ha bucato clamorosamente le sue stesse ipocrite stime, tutte saltate, così come sono saltati gli standard teorici. Frutto di scelte madornali supportate da parametri che solo un astruso progettista, ben indirizzato e introdotto, poteva inventare e far passare. Dati artefatti e messi li per far credere a risultati onesti e tranquillizzanti. Un PRG inutile, dannoso da buttare fin da subito. Ora si grida allo scandalo perché i PII adottati sono pesantissime cambiali per chi viene dopo. Tesi frigeriana recente, condivisa da tutta l’opposizione; tesi peraltro invertibile. Cosa dire dell’ultimo PRG, impossibile da invertire dato che i Cernuschesi lo sconteranno per intiere generazioni? Lo dice, sottovoce, quasi tutta l’attuale “maggioranza silenziosa” allora a braccetto. Chissà perché. Lo denunciarono anche clamorosamente, ma solo fino a poco fa, gli ex e ora di nuovo riappacificati padani. Chissà perché. Fan finta di niente quelli che si stracciano le vesti fra “cementificazione e credibilità” e che guardano l’obbiettivo-paese col binocolo sempre girato dall’altra parte ed è forse per questo che non vedono lo sfacelo del territorio guidato dal loro ultimissimo alleato. Chissà perché. Solo episodicamente e sottotono lo denuncia l’altra naturale interfaccia degli schieramenti. Chissà perché. Quiescenza o “sonno della ragione” semi-collettivo? Vuoi vedere che, tutto sommato, gli ultimi due PRG sono stati un successo? Vuoi vedere che l’attesa del nuovo Nirvana ha spento definitivamente la fiamma di tutti per ciò che non è? Vuoi vedere che Cernusco ormai, assorbe di tutto? Vuoi vedere che il gatto fa ancora ballare i ratti? Vuoi vedere che è il sottoscritto a prendere un abbaglio clamoroso? Lui, così prodigo di autostima, perché non fa mai accenno alla sua seconda perla quale paradigma del “buon governo” che si vorrebbe restaurare? Al momento delle polemiche sull’ex Lanar, Frigerio approdato dall’altra parte, ebbe il colpo di fulmine a pretendere che prima dei PII bisognava fare un regolamento specifico (per i PII). Nemmeno questo è stato capace di prevedere coi suoi PRG. Ma la vicenda locale dei PII è altra cosa e se ci sarà dato tempo e voglia, l’analizzeremo. Seconda conclusione: il secondo PRG dell’era Frigerio un altro fallimento indimenticabile, politicamente imperdonabile.

Un regno decennale di potere assoluto “cannato” proprio negli atti fondamentali. Sono stati sperperati ben due volte i soldi dei Cernuschesi: il costo del primo ed il rifacimento del secondo che, visti gli esiti, è da buttare. In 15 anni l’unico strumento urbanistico generale vigente è un pateracchio incurabile a cui nessuno osa mettere mano. Con danni incommensurabili al bene comune. E bisognerà pure farne un terzo, subito, per mettere qualche toppa (PGT).

Due fallimenti che stroncherebbero la vita politica di chiunque; ma Frigerio ha un bel “fondo” ed è sempre lì pronto e disponibile a salvarci. Ciò nonostante ed anche se non condividevo nulla o quasi delle sue scelte territoriali, ho più rispetto del suo pragmatismo e decisionismo d’un tempo che del Frigerio-Tamarro di adesso che “và dove (ti) lo porta il cuore”.

Me l’ex Sindaco è personaggio unico. Capace di catarsi per aver accettato di fare San Cristoforo e quant’altro “obbligato\convinto\pregato” rinunciando a più alti compensi. Cernusco ancora una volta ringrazia. Commovente la scena dei postulanti che intonavano “resta con noi signore…si fa sera”. Che storia, ora la sappiamo davvero tutta. Per contro un Frigerio del tutto incapace di pentirsi e nemmeno di ricordarsi per questioni ben più importanti e che Lui stesso se ne guarda bene dal citare (vedi PRG). Sarò pronto al mea culpa se Lui, ormai incamminato sulla strada di Damasco, ammettesse folgorazione e pentimento. Si auto-confermerebbe di fallimento ma acquisirebbe umana comprensione e, forse, si sentirebbe finalmente come tutti gli altri essere umani che sbagliano, compreso il sottoscritto. Bentornato fra gli uomini Frigerio!

“Tra venti anni non sarete delusi dalle cose che avete
fatto ma da quelle che non avete fatto” - M. Twain.

I suoi dieci anni di Gestione del Territorio così bastano e avanzano. I cinque anni successivi sono tutti li da vedere.

Sergio Pozzi


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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