Cade definitivamente l’ultimo “picchetto” che il buon Collio, col quale duettavo volentieri, cercava di fissare per parare le mie sollecitazioni. Purtroppo, niente dati “rassicuranti” sul concesso edilizio. Credo che i Cernuschesi non li vedranno mai, almeno per ora. Collio ha cercato di rimediarvi, efficacemente, con la sua personale e coraggiosa conferenza stampa dove ha sciorinato numeri che, fra eventi in corso o previsti, è quantifica in quasi 700 mila metri cubi. Se fossero tutti destinati alla residenza, stimerebbero 7.000 abitanti in più, senza le concessioni edilizie normali!
Questione nodale quella del mattone e che, a dire il vero e salvo qualche rara eccezione, non interessava più di tanto i presenti. Tutti propensi alla “morbosità” della vicenda e a raccontare-raccogliere qualche aneddoto “piccante” semisconosciuto di nessun interesse della povera partitica locale.
Si è persa un’occasione, ma forse si ripresenterà, per parlare del vero dramma della protezione del territorio del tutto subordinata all’imperante cultura della “trattativa urbanistica trasversale fino a rincorrerlo al telefono per mercanteggiare qualche migliaio di metri cubi, in più o in meno non importa” (parole di Collio) al fine di trovare un accordo prima dello scoppio dei tric-e-trac (le sue dimissioni). Questione di cui nessuno parla mai a fondo. Nemmeno di un P.R.G. da buttare a poco più di due anni dalla sua approvazione, dopo che poco prima un altro P.R.G. era stato ghigliottinato. La prassi lo ha già condannato a morte: che faccia comodo non chiedersi nemmeno perché ?
Se può servire, ecco qualche dato (non ufficiale) su come si muove la popolazione cernuschese:
1) Emigrazione: dal 1993 al 2005 (13 anni) si registrano, tutte di fila, le Top 13 assolute della classifica che parte dal 1961. Il record nel 2005, con 899 “emigrati”.
2) Immigrazione: le Top Ten si raggruppano in due periodi distinti: dal 1964 al 1974, le entry sono sei, con un picco di 1.293 “immigrati” nel 1972 (secondo assoluto). Seguono quasi trent’anni di calma. Dal 2000 al 2005 (6 anni) le new entry sono ben 4, tutte ai vertici assoluti. Il picco nel 2002 con 1.417.
3) Saldo migratorio: dopo il 1970 (primato assoluto con 841) si piazza il 2002 con 828. Due periodi storici non paragonabili, quasi identici nei risultati.
4) Saldo naturale: tutte le Top Ten si fermano al 1974, esiti della legge ponte e del il boom edilizio e demografica di quegli anni.
I numeri (quelli giusti) non mentono. Sui numeri si squagliano le leggende metropolitane come quella che tutti vogliono venire a Cernusco. Si dimentica quelli che scappano, fatto ben più significativo e che si fa finta di non conoscere. Quali sono le ragioni di chi scappa ?
La conferma che qualche cosa non va? L’edificazione nella nostra Città è determinata da un P.R.G. “sballato”. Il fabbisogno abitativo è gonfiato. Il parametro teorico 150 m3 /abitanti /stanze, concorre a falsare il corrispettivo volumetrico. La crescita decennale prevista (sulla quale si computano i servizi) è abbondantemente sottostimata dai dati reali sulla popolazione che s’insedia. Il P.R.G. (pag. 42 della Relazione) indica che nel decennio 2000/2010 (in realtà sono 11 anni) l’incremento è di 1.485 abitanti, con una popolazione, al 2010, di 29.109 abitanti. Al 31 dicembre 2005, il tetto è già raggiunto con 29.015 residenti. Da qui nascono le carenze di “standards specifici” (nido, materne ecc.) perché tutto cresce in fretta, troppo. Nessuno ne tiene conto. Se poi è male utilizzata la monetizzazione degli “standards di qualità” o se ne autorizza lo scomputo per surrogarli con interventi non di “qualità”, finisce anche l’altra leggenda metropolitana di una città equilibrata e piena di servizi.
Possibile che nessuno ha il coraggio di verificare queste cose prima d’ogni iniziativa “negoziale” contingente o futura? Il Consiglio Comunale che ha approvato questo Piano Regolatore e le forze politiche tutte, non sentono il bisogno di confrontarsi e chiedere “spiegazioni” di tutto questo ? Ecco perché bisogna fermarsi e riflettere. Non per paura dei P.I.I.. Non per il timore che il Piano di Governo del Territorio blocchi tutto. Solo e semplicemente perché siamo fuori strada e di molto. Questa non è leggenda metropolitana, purtroppo.
21 maggio 2006. SERGIO POZZI
CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato