Chi ha paura … di Virginia Wolf ?
Nelle cicliche riprese del dibattito sulla Pianificazione edilizia ed urbanistica del nostro Territorio cernuschese, un elettroshock ogni tanto non fa male, come le scosse che appaiono in questi giorni su questo web quale sintomo più evidente. Ma credo che ormai non si possa più prescindere dalla necessità:
1. Una seria pubblicazione statistica – che è una scienza – sull’ attività “edificatoria” (volumetrie, superfici, vani, destinazioni, ecc.) della ns. Città, quale elemento imprescindibile per la verifica della “pianificazione” il che, unita alla “movimentazione” della popolazione in tutti i suoi aspetti (flussi naturali, migratori, familiari, ecc.) in parallelo con i “contributi urbanizzativi” anno per anno, possono dare risposte certe verso come e dove stiamo andando. Che paura c’è? E’ una carenza inammissibile per chiunque e non fa onore all’Ente pubblico che la sottace o peggio, la ignora.
2. Almeno fino ai primi anni ’90 qualche cosa c’ era sulle Relazioni Programmatiche! Il Consiglio Comunale, a cui spettano gli indirizzi generali del Comune, come fa a valutare Piani e Programmi se non conosce gli elementi basilari per verificare la compatibilità e lo sviluppo della nostra Città? O anche il Consiglio Comunale è tremebondo?
3. Un’inoppugnabile disamina dello stato di attuazione del vigente P.R.G., in specie la comparazione dei dati “previsionali” con lo stato di fatto. Siamo a “metà esercizio” (del P.R.G.) ed un bilancio si può tranquillamente stendere. Cosa si teme? Auspico “revisori” dei conti” in questo settore, come per quella Economica” (e relativi SWAP…).
4. Una conferenza pubblica – sempre in tema urbanistico - nella quale si possano dibattere “previsioni” e “attuazioni” con rigore scientifico, senza inquinamenti di parte. Le “new entry” in Giunta temono qualche cosa? Non sentono questa necessità per non correre il rischio di (stra)parlare invano? Talvolta ci si chiede, in presenza di “numeri”, come si faccia a “spararli”. Da dove li attingono? Come si possano costruire ipotesi e tesi senza conoscerne le basi ? O che tutti i cernuschesi debbano restare “ignoranti” perché si dà loro “brioches” al posto del pane?
5. La Città ha un patrimonio immobiliare abitativo economico e popolare assolutamente invidiabile. Un grande valore merito di tutti i Cernuschesi senza i quali non si sarebbe potuto, né si potrebbe, realizzare niente. A quando una statistica sul suo utilizzo, redditività, manutenzione, morosità, e soprattutto, sul diritto di continuarne l’occupazione, pretesa come un’eredità, rapportata ai requisiti soggettivi che devono essere periodicamente verificati? Si ha paura di rendere noto da quanti anni non viene fatto? Qui non si tratta di “sfrattare” la gente che può, ma di orientarla verso altri mercati, liberare alloggi per le necessità insorgenti, con un po’ di giustizia sociale.
I numeri sulla “popolazione” non sono aridi e fini a se stessi, non nascondono presunte verità o mentitrici certezze. Ho condotto uno “studio” personalissimo di questi anni, anche presso l’ISTAT, con difficoltà estreme con grande impegno e “perdita” di tempo visto il “vuoto pneumatico” esistente. Numeri che necessitano verifiche e comparazioni extrapersonali per un controllo ponderato. Spero solo che le “sorprese” che per ora ne traggo, non trovino poi effettivo riscontro nella realtà!
La statistica dunque e le sue conseguenze. Chi avrà il coraggio di farla davvero a tutto campo? Sarebbe uno dei pochi “meriti” di cui potrebbe “vantarsi” chi Amministra la città, non su discutibili e incensati atti amministrativi (riportati su questo Web) declarati chissà perché, ma che a ben guardare, sono solo ed unicamente doversi per un pubblico Amministratore! La gente non è stupida.
Chi ha paura … della statistica?
Cernusco, 15 febbraio 2006. SERGIO POZZI
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